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Arrestati due ladri d’appartamento seriali: rubavano le chiavi nelle autovetture delle vittime

Siracusa – Rubavano le chiavi degli appartamenti dai cruscotti delle auto in sosta delle designate vittime, prevalentemente i pazienti degli ospedali del capoluogo aretuseo o gli avventori di esercizi pubblici. Gli indirizzi delle abitazioni da svaligiare figuravano nei libretti delle vetture, di cui scassinavano le serrature delle portiere, e alle quali foravano anche uno pneumatico per guadagnare tempo e farne perdere ai proprietari, che  un volta giunti in casa trovavano la sgradita sorpresa. A seguire i movimenti dell’auto sospetta sulla quale viaggiavano, però, c’erano già gli agenti delle Volanti e della squadra Mobile della Questura di  Siracusa, che avevano avuto la segnalazione di un’utilitaria, una Toyota Yaris di colore grigio,  con a bordo due uomini che, con cadenza quasi quindicinale ,transitava nella parte alta della città. Nell’ultimo episodio in viale Epipoli, nei pressi dell’ospedale Rizza. Non una coincidenza, dunque, che quasi ad  ogni “visita” dei due, in trasferta dalla vicina Catania,  coincidesse la denuncia di un furto in appartamento. Ivan Giuffrida di 43 anni e Maurizio Rosario Alessandria, di 48 anni,  dall’aspetto distinto, si muovevano indisturbati, senza destare sospetti.

Il loro modus operandi era ben consolidato e avevano un kit del topo d’appartamento fornitissimo:  chiavi, chiavistelli, cacciaviti , tom tom, telecomandi universali, smagnetizzatori di impianti di allarme  e persino  uno spray al peperoncino, per immobilizzare eventuali inquilini  a quattro zampe.  Oltre alle valigette porta pc ventiquattro ore, che gli conferivano un’aria professionale, i due come esperti “manager” del furto con scasso avevano un’agenda con un corposo indirizzario, forse i recapiti delle abitazioni dove il colpo non era stato messo a segno per la presenza di qualcuno in casa, o  di quelle ancora da mettere a soqquadro. Per evitare riconoscimenti, inoltre, usavano sciarpe per travisarsi i volti, in presenza di telecamere di video sorveglianza, nonchè i guanti per non lasciare impronte digitali.

I due, definiti dagli investigatori dei “professionisti”, inoltre, era talmente furbi da non circolare con la refurtiva dietro. Una volta perpetrato il reato, infatti, gli oggetti venivano lasciati tra i cespugli di una zona incolta della Pizzuta, per poi essere ripresi prima di fare rientro nella loro città d’origine. Ieri, galeotto sembra essere stato un profumo, di una nota marca francese, tra gli oggetti elencati dalla vittima dell’ultimo furto, che è stato invece trovato nella vettura dei due sospettati, che non hanno saputo fornire una giustificazione sul possesso, o la provenienza. Messi alle strette dagli agenti delle Volanti e della Mobile ai due non è rimasto che ammettere le proprie responsabilità, per cui sono stati assoggettati ai domiciliari e  oggi sono stati processati per direttissima al tribunale di Siracusa. Il Pm  che ha coordinato de indagini è stato Lucignani.
                                                                                                                                                                Mascia Quadarella

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Giornalista