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Chiusa scuola di via Algeri, le mamme insorgono e denunciano il disagio

Siracusa- Nei giorni scorsi alcuni genitori degli alunni della scuola elementare di via Algeri, facente capo all’Istituto Chindemi, ci avevano avvertiti del trasferimento in atto, senza un accettabile preavviso,  di alcune classi nella sede decentrata di via Temistocle.

Le ragioni alla base della decisione del Comune di disporre lo sgombero dei locali erano di sicurezza. L’edificio, infatti, presenterebbe diversi deficit strutturali che non lo renderebbero idoneo, al momento, alla permanenza degli studenti e allo svolgimento delle normali attività didattiche.
Sul web, rapidamente, si sono diffuse notizie di un ipotetico progetto di cambio di destinazione dell’edificio, che da scuola sarebbe stato trasformato in un centro di accoglienza.
Ipotesi quest’ultima, mai resa nota da nessun amministratore di Palazzo Vermexio, e che alcuni consiglieri del Movimento 5 stelle, Silvia Russoniello e Roberto Trigilio, si sono subito sentiti in dovere, sempre sui social, di smentire, perché destituita di fondamento.
Secondo la Russoniello, infatti, del trasferimento delle classi si sarebbe parlato anche in seno alla 2° commissione consiliare, in presenza dell’assessore all’Edilizia scolastica Pier Paolo Coppa.
Allo stesso sarebbe stato, nella medesima sede,  indicato di prendere provvedimenti per murare gli ingressi dello stabile, in modo, che in attesa dell’avvio dei lavori  e il reperimento dei fondi per realizzarli, si evitasse l’occupazione abusiva dei locali, in modo da proteggerli da eventuali atti vandalici.
Intanto, diverse mamme degli alunni che frequentavano fino a qualche giorno fa la scuola nel cuore del  quartiere  popolare della Mazzarrona hanno manifestato il loro disagio per il repentino cambio sede.
“Molte di noi- spiega una rappresentante di classe- non sapevano nemmeno che questo trasferimento dovesse avvenire in questi giorni e soprattutto non abbiamo avuto modo di organizzarci, così di punta in bianco. Se lo stabile era pericoloso lo era anche ad inizio anno, perché dunque pensarci solo adesso? I bambini non correvano anche prima seri pericoli? Le condizioni della scuola si conoscono da anni, perché si interviene solo ora, di punta in bianco?”

“Qui i bambini li accompagnavamo a piedi – aggiunge un’altra mamma-  molti di noi non hanno la macchina per spostarci in via Temistocle o in via Basilicata. Addirittura alcune di noi ora si ritrovano con un figlio alle elementari trasferito in via Temistocle e un altro in via Basilicata, con ingresso allo stesso orario. Come dobbiamo fare? Infatti oggi e domani li terremo i bambini a casa, nell’attesa che il trasferimento si completi, ma spero che dirigenti e assessori comprendano che chi ha figli in età scolari diverse deve essere in qualche modo accontentato, portandoli tutti nella stessa sede”.

“La scuola  – conclude la signora M- era un punto di riferimento, a portata di mano,  che ci verrà a mancare, creandoci disagi quotidiani, specie a chi ha i figli con determinate patologie.”

Mascia Quadarella

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Giornalista