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Continuano le “manovre” dimissionarie al Vermexio: Grazia Miceli lascia libero un altro posto in giunta

Siracusa – Continuano le “manovre” dimissionarie a Palazzo Vermexio. Dopo Valeria Troia, questa mattina, è uscita dalla giunta Garozzo un’altra donna.  L’assessore Grazia Miceli, infatti, ha  rimesso  nelle mani del primo cittadino siracusano le rubriche che le erano state assegnate: Decentramento, Servizi demografici, Patrimonio e contenzioso e Pari opportunità. Sicuramente un mandato di breve durata il suo, rispetto a quello della  collega che ha dato, sabato scorso, l’avvio a quello che nei fatti è un mini rimpasto di giunta,  dal netto sapore politico-pre-elettorale, atto a salvaguardare equilibri e a saldare nuove alleanze in vista delle amministrative del prossimo anno. Purtroppo, le  deleghe assessoriali  passano, premeditatamente,  da un designato all’altro, senza spesso portare a compimento progetti significativi per la città: alcune iniziative, infatti, non raggiungono gli obiettivi perché viene interrotto il percorso  appena intrapreso: nel tempo o subiscono  battute d’arresto o deviazioni tali che ne fanno perdere l’efficacia originaria. Ma di questo forse poco interessa alla politica, che conta i voti e guarda poco i risultati, magari poi “inventandosi” traguardi mai tagliati, o comunque non percepiti come vittorie da chi  dovrebbe assaporarne i frutti: gli elettori. Oramai, le motivazioni delle dimissioni, a parte qualche personalizzazione, sembrano quei fogli di dimissioni stereotipate “in bianco”, siglate dai neo dipendenti delle aziende private,  che omettono di specificare la data per assecondare il “datore” pena l’esclusione dall’opportunità. Una prassi che tuttavia sembra fare parte  degli accordi che diversi  partiti fanno, facendo salire e scendere i loro rappresentanti dalle pubbliche  poltrone, come se  si trattasse di un giro al luna-park, di cui poi resta soltanto l’adrenalina iniziale e un pugno di mosche per i cittadini.

Mascia Quadarella 

Il testo della lettera di dimissioni di Grazia Miceli 

“Signor sindaco- scrive anche la Miceli – la ringrazio per avermi dato l’opportunità di vivere questa esperienza. Sono stati mesi intensi, ricchi di relazioni umane e formative. Ho cercato di svolgere il mandato con umiltà e correttezza, senza tornaconti personali, e sempre con un profondo senso di responsabilità”.

“Ho sempre garantito  – ricorda- la mia presenza in Comune per seguire le questioni amministrative, togliendo del tempo al mio impegno professionale e spesso anche alla mia famiglia.

Ho sempre avuto vocazione politica intesa come voglia di fare qualcosa che migliori la vita di tante persone; certo, sarebbe stato più facile contare il numero dei comunicati stampa oppure sedersi davanti a un computer e lasciarsi andare ai commenti nei social, il più delle volte gratuiti, ma ritengo il tutto poco gratificante. La democrazia, come insegnava Guido Calogero, non può essere il Paese degli oratori ma quello degli ascoltatori, e i politici dovrebbero imparare di più ad ascoltare.

Non ho inteso fare della politica “il mio mestiere”, piuttosto ho utilizzato “il mestiere” per fare politica, rendendomi propositiva e collaborativa”.

“Approfitto – continua- di questa missiva per ringraziare tutti gli assessori con i quali ho cercato di avere un rapporto di confronto e collaborazione.

Ringrazio tutti i dipendenti comunali, in particolare quelli dei miei settori di riferimento, per il loro lavoro e il loro impegno, spesso non riconosciuto.

Ringrazio la Protezione civile comunale e tutti i volontari del gruppo comunale sempre disponibili ad assicurare la loro presenza nelle iniziative sportive, feste, manifestazioni e momenti di vera emergenza”.

“Ringraziandola – conclude  ancora per avermi offerto l’onore di potermi mettere al servizio della mia Città, auguro a lei e all’intera Amministrazione buon lavoro”.

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Giornalista