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Esposto di Legambiente per tutelare i Pantani Gelsari

Lentini – Sarà depositato lunedì prossimo alle Procure di Siracusa e Catania l’esposto per i presunti danni causati  dal Consorzio di bonifica di Siracusa ai Pantani Gelsari e Lentini.

A presentare l’esposto sarà Legambiente. L’associazione ambientalista ha illustrato i contenuti della denuncia, questa mattina, nel corso della conferenza stampa indetta per celebrare la Giornata mondiale delle zone umide. Al tavolo dei relatori  erano seduti Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente Sicilia; Paolo Tuttoilmondo, del circolo Legambiente di Siracusa e l’ingegnere Roberto De Pietro.

I due pantani costieri Gelsari e Lentini, si trovano ai margini sud orientali della Piana di Catania, e costituiscono quanto di più importante e vasto è sopravvissuto sino ai nostri giorni del sistema di zone umide di acqua dolce e salmastra che, fino allo scorso secolo, si estendeva in questa pianura.

“Dopo gli interventi di bonifica – ricordano gli ambientalisti- idraulica dello scorso secolo, questi pantani, posti in parte sotto il livello del mare, sono stati mantenuti forzatamente prosciugati mediante un sistema di canali e di impianti idrovori finalizzato a raccogliere e sollevare le acque per scaricarle a mare.

“Poco meno di dieci anni fa, l’inaspettata sospensione del pompaggio delle acque – ricostruiscono le evoluzioni subite nel tempo dal sito-  ha consentito a queste aree di evolvere secondo le dinamiche naturali, riportando in vita ambienti naturali che erano stati mantenuti fino ad allora in un innaturale oblio.  I pantani Gelsari e Lentini sono di inestimabile valore per la presenza di habitat e di specie faunistiche di interesse comunitario, la vastità di ambienti naturali ormai divenuti rari nel Mediterraneo e in particolare in Sicilia (e, peraltro, in nessuna altra parte dell’Isola così vasti), per il numero di specie e di esemplari richiamati, in molti casi anche rari o a rischio di estinzione, e, non ultimo, per il valore culturale rappresentato da straordinari paesaggi palustri ritenuti perduti. Da alcuni anni sono Zona di Protezione Speciale ed  inseriti nella ZPS ITA070029 “Biviere di Lentini, tratto mediano e foce del Fiume Simeto e area antistante la foce” a seguito della revisione dei perimetri dei Siti di Importanza Comunitaria e delle Zone di Protezione Speciale effettuata dalla Regione Siciliana e, ai sensi della normativa regionale delle aree protette, all’apposizione di un vincolo biennale (prorogato per una seconda volta e non più prorogabile dopo la definitiva scadenza avvenuta nel luglio 2016), quale avvio dell’iter per l’istituzione di una riserva naturale.

“Successivamente – segnalano gli ambientalisti- all’apposizione dei vincoli, il consorzio di Bonifica di Siracusa, l’Ente che gestisce gli impianti idrovori, ha provveduto alla loro riattivazione e ha riproposto, in violazione delle norme di protezione derivanti dalla presenza della Zona di Protezione Speciale e dal vincolo biennale – sostengono i promotori dell’esposto-  un regime di prelievi simile al passato, determinando, in tal modo, la distruzione degli ambienti che si erano ricostituiti.

Legambiente nell’esposto chiede, fra le altre cose, il sequestro cautelare degli impianti idrovori, causa del deturpamento e del danno ambientale, anche per garantire la possibilità concreta del recupero e del ripristino dello stato dei luoghi o comunque di adottare i provvedimenti necessari alla tutela dell’area.

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