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Fermati i sospetti rapinatori della tabaccheria

Pachino- Sottoposti a fermo di polizia giudiziaria due uomini, originari di Noto, ma residenti a Pachino, perché sospettati di essere gli autori della rapina eseguita giovedì 9 marzo a Pachino ai danni di una tabaccheria.  Si tratta di Stefano Zocco di 21 anni e di Massimo Vizzini di 44 anni, già noti dalle forze dell’ordine.   Secondo una ricostruzione fatta dagli investigatori, soprattutto grazie all’analisi dei filmati degli impianti di videosorveglianza che hanno acquisito subito dopo il colpo, i due sospettati,  coi volti travisati da passamontagna e fucili a canne mozze sotto braccio, avrebbero fatto irruzione all’interno dell’esercizio, rubando 6 mila euro dalle casse e non contenti avrebbero convinto gli avventori, impauriti dalle minacciose armi, di consegnare loro anche il denaro che avevano con sé, racimolando altri 600 euro dai portafogli. Le registrazioni avrebbero, infatti, evidenziato come, sin dalle ore 19.10  circa, i due soggetti  avessero incominciato a prepararsi, notando tra le mani di uno di essi persino i passamontagna utilizzati per mettere a segno la rapina. Inoltre, altro tassello che avrebbe aggravato il quadro indiziario dei due sarebbe stato un particolare danno presente nella carrozzeria dell’auto utilizzata per darsi alla fuga, alla quale non è stato difficile risalire.   Sempre le  immagini passate al setaccio, hanno fornito ai poliziotti dettagli inconfutabili sull’abbigliamento indossato dal Vizzini e dallo Zocco prima, durante e dopo la rapina, tra l’altro trovati dai poliziotti durante le  perquisizioni domiciliari effettuate nelle abitazioni dei sospettati. Gli elementi raccolti assieme al rinvenimento all’interno dell’auto di una parte delle banconote rubate, sono stati ritenuti sufficienti dagli inquirenti per eseguire il fermo. Su disposizione del Pm di turno, Margherita Brianese, gli indagati  sono stati tratti in arresto e tradotti presso la  Casa circondariale di Siracusa, ed è stata altresì richiesta al  Gip la convalida del fermo, che è stata accolta stamane dal Giudice per le indagini preliminari, Michele Consiglio. Gli indagati rimarranno in carcere.

Mascia Quadarella

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Giornalista