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Giornata della Memoria celebrata con Arciragazzi a Cassibile: la purezza dei bambini è la speranza per un mondo migliore

Siracusa- La coscienza civile e i valori umani vanno fatti fermentare lentamente nei bambini, capaci di metabolizzarli e farli propri in quella favolosa dimensione dell’infanzia in cui spontaneamente i buoni riescono a far passare dalla loro parte i “cattivi”, sconfiggendo il “male”, che negli adulti, invece, non di rado  si fa strada lungo gli assi unilaterali dell’egoismo, che porta all’auto-distruzione dell’umanità. Il segreto della sopravvivenza sta nel non perdere in età adulta il germe del bene e dei suoi alleati migliori: fratellanza, tolleranza, uguaglianza, rispetto e valorizzazione delle diversità, libertà.  La memoria è quello scrigno in cui depositarli e rispolverarli questi antidoti semplici contro le aridità di cuore,  ogni giorno, per non far ripetere alle nuove generazioni gli orrori di un passato, non troppo lontano, consumati in cimiteri della dignità, quali furono i campi di concentramento. Per non dimenticare, ieri “Giornata della memoria”, tra le altre iniziative di commemorazione promosse a Siracusa, emozionante è risultata quella organizzata dall’Arciragazzi, con i piccoli alunni dell’Istituto comprensivo “Falcone e Borsellino” di Cassibile. Mai scelta fu più appropriata, visto che la scuola della frazione siracusana si è sempre distinta positivamente per le politiche d’integrazione multietnica adottate,  ospitando sui suoi banchi bambini di culture e religioni diverse, che convivono pacificamente, dando un grande esempio di società globale possibile.  Durante l’evento di ieri sono stati letti brani e poesie sulla Shoah,  accompagnati dalla musica di John Williams: una sentita riflessione collettiva sullo sterminio, ma anche sui retroscena di grande generosità e solidarietà che si registravano in quei logori baracconi circondati da filo spinato. “È stata una giornata indimenticabile- commenta uno dei volontari di Arciragazzi, Luca Cerro- . Vedere gli occhi commossi, gonfi di lacrime, di quei bambini, le loro labbra che ripetevano a memoria “Shemà”, di Primo Levi,  ci ha fatto capire che un mondo più giusto è possibile”.

Mascia Quadarella

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Giornalista