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Granata segnala formalmente al Prefetto i nomi dei presunti impresentabili, secondo il Codice Etico

Siracusa- L’ombra della mancata applicazione delle linee guida del codice etico nella composizione di alcune liste che concorreranno alle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Siracusa e l’elezione del nuovo sindaco di Siracusa si estende ogni giorno di più. A lanciare il grido di allarme, per evitare di agire a posteriori, sono stati diversi candidati alla carica di primo cittadino, ma anche cittadini, impegnati in politica, ma non direttamente coinvolti in questa tornata elettorale. Tra chi sta battendo i pugni per attrarre le attenzioni di istituzione e eventualmente autorità giudiziaria competente sulla situazione apparentemente “irregolare” c’è il candidato a sindaco di Oltre Fabio Granata, che la denuncia sia sui palchi durante i propri comizi, ma anche nelle sedi formali, come la Prefettura. Questa mattina, infatti, l’aspirante primo cittadino aretuseo ha varcato la porta degli uffici del governo territoriale di piazza Archimede, consegnando al Prefetto, brevi manu,  l’intero pacchetto dei Codici etici antimafia firmati dai 64 candidati delle due liste a suo  supporto, oltre a una indicazione su alcuni candidati presenti in altre liste che ritiene  essere assolutamente non in linea con il Codice etico stesso”.

L’incontro, avvenuto nella tarda mattinata di oggi,  era stato richiesto dallo stesso Granata,  già vicepresidente della Commissione nazionale Antimafia, con la finalità, appunto, di consegnare alla massima autorità governativa sul territorio una lista di nomi di cosiddetti impresentabili.

“Specifico – ha affermato Granata- che il Codice etico è uno strumento vigente, redatto dalla Commissione parlamentare Antimafia nella XVI legislatura e riconfermato in quella successiva. Esso obbliga i partiti, le liste a essi collegati e tutte le liste civiche ad attenersi a questa autocertificazione. Annovera chiare fattispecie considerate ostative alla candidatura a qualsiasi carica elettiva pubblica. Noi siamo in linea con il codice – ha concluso Granata – e pretendiamo che tutte le altre liste che concorrono alla formazione del nuovo consiglio comunale lo siano. Dalle informazioni in nostro possesso, e che abbiamo girato al prefetto, molte liste non lo sono per niente”.

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