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“Il cimitero dimenticato”, passeggiata desolante nella fatiscente struttura siracusana

Siracusa – “Una passeggiata al cimitero comunale”. Non è il titolo di un film macabro, ma di veramente orrido in questa struttura a Siracusa ci sono le condizioni di fatiscenza in cui versa, a causa delle mancate manutenzioni, di cui si sono macchiate le diverse amministrazioni comunali che negli anni si sono succedute, consegnandosi vicendevolmente il degrado,  come biasimevole testimone.

Camminando per i vari settori, padiglioni ed edifici, purtroppo, a vista troviamo gli scheletri ferrosi dei fabbricati che ospitano i loculi, alcuni dalle facciate divelte, logorate dal tempo e dall’incuria, e i cui cocci rimangono a terra, in bella vista, senza che nessuno si occupi di rimuoverle, eliminando ulteriori ostacoli dal percorso, già compromesso, seguito dagli utenti che vanno a rendere omaggio alla memoria dei loro cari estinti.

Le strade sono caratterizzate da buche, avvallamenti, cunette insidiose create dalle radici di alberi, che di secolare hanno soprattutto gli anni delle  mancate potature. E’ uno scenario che mette i brividi, ma non quelli della paura che un luogo di morte può suscitare, ma della rabbia, quella nutrita da chi resta e ha il dovere di far rispettare il decoro dell’ultima dimora dei propri parenti e amici scomparsi.

Addirittura in un settore, quello “ex novi loculi” un canneto si estende fino ai corridoi che conducono ai loculi, e al suo interno si accumulano insetti e topi, che inducono alla fuga le persone in visita.

Diverse fontanelle sono a secco, altre inutilizzabili perché hanno gli scarichi otturati e le riparazioni seguono dopo mesi e mesi dalle segnalazioni. Una ragazza rimane stupita quando. giunta con le bottiglie di plastica piene davanti la tomba di un familiare,  vede sgorgare acqua corrente. “ Erano mesi- spiega – che avevo fatto presente il guasto, ma per più di un semestre sono stata costretta a trasportare con me assieme ai fiori anche l’acqua per annaffiarli”.

Le scale, poi, per raggiungere le logge poste in alto, sono instabili ed insufficienti. Per non parlare delle panchine, ridotte a pezzi e lasciate inerti ai margini dei tragitti, senza che gli anziani affaticati dalla camminata ne possano usufruire. 

Attorno ai “sacri sepolcri” fitta vegetazione e micro-discariche di materiali di risulta, di interventi fatti tempo addietro e lasciati lì, per noncuranza.

 

Le perplessità sul nuovo settore Y

La critica di diversi cittadini si concentra sul settore Y, quello dei nuovi loculi in vetroresina, forse un materiale poco azzeccato per le alte temperature estive che si registrano del nostro territorio e che fanno putrefare con maggiore rapidità i cadaveri, che purtroppo iniziano ad emanare cattivi odori- come denuncia il presidente dell’associazione “Gli angeli “, Giacinto Avola.

Sempre questa area desta timori in termini di sicurezza, poiché costruita sotto un costone roccioso che seppur “imbrigliato” con le griglie metalliche di sicurezza, appare minaccioso, pronto a franare con le copiose acque piovane, che si attendino  nel periodo invernale.

Intanto, la gente avverte come  intollerabili queste condizioni di degrado ed abbandono istituzionale, infatti, a soli due giorni dall’avvio,  la petizione promossa dall’associazione “Gli angeli”, assieme ad altre associazioni di volontariato del territorio,  per rivendicare interventi di messa in sicurezza e riqualificazione, vanta una massiccia adesione della popolazione: circa 1000 le firme per sottoscriverla già raccolte e per farlo c’è ancora tempo fino a domani alle 13.00.

Mascia Quadarella

 

 

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Giornalista