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Influenza, come prevenire gli effetti “dannosi” sugli anziani e sugli organismi debilitati. Focus a Palermo sui vaccini adiuvati

Palermo- Male  tipico di stagione, ormai familiare a molti di noi, che puntualmente ogni anno, o quasi, l’accogliamo nel nostro organismo, l’influenza per molti italiani rappresenta il post –vacanze natalizie, di cui si potrebbe fare a meno, e di cui comunque limitare gli effetti dannosi, specie sulle categorie più esposte al rischio di complicanze, quali in particolare gli anziani. L’ampia fascia anagrafica in crescita degli over 65 enni  infatti, accoglie molti individui con  un quadro clinico già compromesso da comorbilità ,  che potrebbe essere ulteriormente destabilizzato da virus influenzali particolarmente aggressivi. Da qui l’esigenza di “profilassi sociale” per cui  il target dei vaccinati, rientrante in questo  segmento di popolazione, dovrebbe raggiungere il  75% , se non addirittura l’ottimale 95%.

Numeri che sono, però, ben lontani dalle realtà nazionale e siciliana, nonostante le campagne di sensibilizzazione e le facilitazioni per ottenere la prestazione gratuitamente, senza dover fare lunghe code, con la collaborazione dei medici di famiglia.

Per rendere più efficace l’immunizzazione, oggi, esistono in commercio i cosiddetti vaccini adiuvati, che potenzierebbero appunto le risposte di resistenza ai vari ceppi influenzali, con effetti collaterali limitati. L’uso di questo vaccino è indicato per gli anziani, che sembrano reagire bene. Sull’uso   di tale vaccino, poi, sembra orientata anche la Regione siciliana, che indicherebbe il vaccino trivalente  adiuvato come strumento preferenziale per i pazienti over 65. Questo argomento è stato oggetto di un meeting di approfondimento, che si è tenuto nei giorni scorsi a Palermo, al quale hanno preso parte come relatori, il prof. Francesco Vitale, titolare della cattedra di Igiene dell’Università di Palermo, il dottor Nicolò Casuccio , direttore dell’Unità operativa complessa di Sanità  Pubblica Epidemiologia  dell’Asp di Palermo, il  dottor Luigi Galvano, segretario  di Fmmg, la federazione dei medici di medicina generale.

Gli esperti hanno dato vita ad un interessante dibattito che ha fatto emergere le criticità siciliane, tra cui una certa riluttanza degli stessi addetti ai lavori, quindi sanitari, infermieri e paramedici a sottoporsi alla vaccinazione annuale, rischiando di essere essi stessi “untori” dei loro pazienti, determinando negli ambienti in cui operano effetti domino.

Gli specialisti  hanno rimarcato i vantaggi del prevenire, che è meglio che curare anche in questo caso, poiché spesso si minimizza molto la patologia influenzale, che da piccoli era pretesto per stare in casa e bigiare la scuola ma che da adulti potrebbe anche avere strascichi spiacevoli.

L’ondata influenzale che quest’anno, al momento, non ha assunto una denominazione particolare, si attende come sempre verso la fine di gennaio, inizi febbraio, con code che si trascineranno finanche ad aprile. A distinguere l’influenza stagionale da altre forme virali sono l’intensità e la durata della sintomatologia: innanzitutto la febbre alta oltre i 38 e mezzo che si protrae per qualche giorno, dolori alle ossa, freddo e spossatezza. La ripresa deve essere cauta, lenta, anche se si tende ad accelerare i tempi. Divieto di utilizzo degli antibiotici senza la prescrizione del medico.

Mascia Quadarella

 

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Giornalista