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La leggendaria grotta della Pillirina, ripulita dai volontari di Natura Sicula

Siracusa- Grande esempio di civismo attivo e di profondo amore per il proprio territorio e i suoi paesaggi, Natura Sicula, domenica scorsa, ha dato, ancora una volta, il buon esempio, rimuovendo cumuli di rifiuti in mare. Volontari e simpatizzanti dell’associazione, che si erano dati appuntamento, per una escursione di gruppo, alla Pillirrina, riserva naturale dell’area costiera siracusana, dalle acque cristalline e golfetti suggestivi, alla vista della spazzatura, che galleggiava “indisturbata” dentro una delle grotte principali del sito, non hanno esitato a rimuoverla, restituendo decoro e pulizia allo specchio di mare leggendario, teatro di un’incantevole storia d’amore, raccontata  dall’indimenticabile apneista siracusano Enzo Maiorca, nel periodo in cui fu lotta per difendere l’area da un insediamento turistico.

Pillirina, polistirolo e plastica nelle acque leggendarie

 “Ancora una volta abbiamo voluto lasciare i luoghi che visitiamo meglio di come li abbiamo trovati”, commenta Fabio Morreale, presidente dell’associazione siracusana. “Dispiace prendere atto che all’interno della Grotta, la maggior parte dei rifiuti erano cassette di pesce e galleggianti dei “cannizzi”, ambedue di polistirolo. Cassette e galleggianti che vengono utilizzati dai pescatori i quali dovrebbero comprendere il valore e il dovere di rispettare la risorsa che garantisce loro il sostentamento”. Oltre al materiale in polistirolo sono stati ritrovati tante bottiglie e sacchi di plastica, bidoncini e reti. I rifiuti sono stati prelevati con difficoltà dall’interno della Grotta marina, che è per l’intera superficie riempita di acqua, e saranno portati al CCR per l’adeguato smaltimento.

 “L’unico modo per conservare questo patrimonio”, conclude Fabio Morreale” è l’istituzione della riserva naturale, come richiesto tante volte da noi”.

La leggenda della Pillirina

La Grotta della Pillirina è la sede della leggenda che Enzo Maiorca ha raccontato magistralmente facendola conoscere anche fuori Siracusa. E’ la sede dove la fanciulla, che viveva nella penisola Maddalena, incontrava il marinaio siracusano di cui si era innamorato. Secondo il racconto, nelle notti di luna piena i due ragazzi si trovavano di nascosto nella grotta marina, che possiede un foro sulla volta che consentiva ai raggi di luna di illuminare l’interno. Dopo alcuni giorni la relazione tra i due giovani terminò e la ragazza, non riuscendo a convivere con quel dolore, si buttò da uno scoglio altissimo, annegando. La leggenda è stata tramandata oralmente dai marinai, e c’è ancora oggi la convinzione che nelle notti di luna piena, quando la luna scendendo dal soffitto della grotta la riempie di luce, si vede passare davanti alla baia una bellissima fanciulla vestita di raggi di luna.

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