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L’assenza di Valeria Pandolfo è diventata presenza alla reunion dell’amata 3C

Siracusa- Alle porte dell’estate 2025, a distanza di 30 anni dal loro ultimo giorno di scuola insieme, si sono rivisti, lo scorso fine settimana, gli alunni della 3C dell’istituto Archimede, classe 95/96, dando vita ad una reunion, caratterizzata da bei ricordi, tante emozioni, ma anche da un fitto velo di tristezza.

 Incontratisi per caso da adulti, due di quei timidi ragazzini, che avevano per tre anni, con trepidazione e curiosità, percorso il tragitto verso il mondo dei grandi, hanno deciso di rintracciare gli ex compagni, diventati oggi padri e madri di famiglia e affermati professionisti, per fare un tuffo nel passato e trascorrere insieme una bella serata, all’insegna di affetto e valori, che tempo e distanze non scalfiscono.

All’appuntamento si sono presentati, dunque: Cristina Aripoli, coordinatrice di servizi educativi; Luana Zampi, insegnante; Ambra Bonaiuto, esperta di formazione e marketing; Laura Privitera, hostess di volo; Samantha e Loredana Blanco Asacom; Stefano Mania ingegnere; Andrea Caia site manager e Salvo Iacobello, operatore settore vending.

 Attorno a quella tavola imbandita a festa, però, un’assenza si è fatta presenza, quella della dolce Valeria Pandolfo, la giovane siracusana sottratta prematuramente ai suoi cari, per cause ancora avvolte nell’ombra e la cui famiglia grida giustizia da anni.

Quella sedia vuota ha fatto riflettere sul valore aggiunto che Valeria, fin da piccola, con la sua disabilità, contrastata dall’autonomia conquistata, giorno dopo giorno, un passo alla volta, grazie alle attenzioni dei suoi genitori e di chi le voleva bene, ha rappresentato per quanti hanno avuto la fortuna di conoscerla. “Grande di stazza, una gigante buona, dal sorriso contagioso, un inno personificato alla vita- così la descrivono i suoi ex compagni- una inesauribile fonte di vitalità, di voglia di fare, che ci ha insegnato cosa significa inclusione e prendersi cura degli altri. Lei era generosa, superava gli ostacoli ed è stata un esempio di come per riuscire in tutto bisogna innanzitutto crederci”.

Una ricca eredità emotiva che ha contribuito a fare diventare i suoi vecchi compagni adulti più sensibili e consapevoli, così come volevano i loro ex insegnanti, che conservano un bel ricordo di quella classe esemplare.

Mascia Quadarella

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Giornalista