
Siracusa – Soddisfazione per la sentenza del 9 giugno scorso del Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana (Cga), ma anche rilancio della richiesta di sostituzione del consulente tecnico d’ufficio (CTU) e preoccupazione rispetto alla reale volontà della famiglia Frontino di restituire al Comune di Siracusa e alla città la somma di circa 1,6 milioni di euro, non più dovuti per il presunto ritardo nel rilascio di un permesso per costruire un centro commerciale in viale Epipoli, in un’area ad alto valore archeologico.
E’ questa la premessa che ha aperto la conferenza stampa convocata dai legali di Legambiente Sicilia, Corrado Giuliano e Paolo Tuttoilmondo e dai consulenti di parte ing. Roberto De Benedictis e dott. Francesco Licini, che si è tenuta ieri mattina.
“La sentenza del CGA ha infatti revocato un’altra sentenza (n. 601/2015) – scrivono gli avvocati a sintesi dell’incontro – dello stesso organo di giustizia amministrativa, che aveva condannato il Comune di Siracusa a pagare 2,8 milioni di euro alla società Open Land, e respinto la domanda risarcitoria dei Frontino per oneri condominiali, riprogettazione e adeguamento progetto iniziale e penali. Il CGA ha disposto inoltre un’ulteriore istruttoria per la quantificazione del danno relativo ad altri costi per i quali Open Land ha chiesto il risarcimento, rinviando ulteriori decisioni all’udienza del prossimo 14 dicembre.
“Legambiente –continuano nella nota i legali- si augura pertanto che il Comune di Siracusa agisca con tempestività e determinazione, così come ha fatto su tutta la vicenda Open Land, per ottenere la restituzione delle somme non dovute e che il Gruppo Frontino prenda atto delle decisioni del giudice e restituisca volontariamente queste somme”.
I legali di Legambiente hanno poi annunciato che presenteranno di nuovo al CGA la richiesta, rimasta sinora inascoltata, di sostituzione del consulente tecnico d’ufficio. Richiesta motivata dalle erronee valutazioni contenute nella relazione tecnica del CTU, come rilevato dallo stesso organo di giustizia amministrativa, e dal fatto che non verrebbe garantito il principio di “terzietà”.
A conclusione della conferenza stampa, Paolo Tuttoilmondo di Legambiente Sicilia ha auspicato l’avvio delle procedure per l’istituzione del Parco archeologico delle Mura Dionigiane, e l’investimento di parte delle somme recuperate dal Comune di Siracusa nel ricorso Open Land in progetti finalizzati a migliorare la fruizione del sistema delle mura e del Castello Eurialo.