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M5S, nessuna “scomunica” per i consiglieri ma il Meetup prende le distanze

Siracusa- Le presunte incongruenze ideologiche ed operative di alcuni consiglieri comunali pentastellati, in odore di “grande bluff”, rispetto agli obiettivi  originari che il Movimento si era prefissato di realizzare nel capoluogo aretuseo, come forza di opposizione-  dopo che la propria candidata a sindaco, Silvia Russoniello, non era arrivata a disputare nemmeno il ballottaggio- si erano palesati quasi subito, durante i lavori nell’aula al quarto piano di  Palazzo Vermexio.

In particolare, esse si erano evidenziate con  la designazione, condivisa anche dai portavoce nazionali e regionali, di Moena Scala alla presidenza del Consiglio comunale.

Una nomina, quest’ultima, che non era piaciuta a molti elettori siracusani , che nei 5 stelle nutrivano la speranza di una reale svolta amministrativa,  non tanto per le qualità ineccepibili della giovane avvocata siracusana, dimostratasi comunque all’altezza del ruolo istituzionale rivestito, quanto per il percepito “tradimento politico” del Movimento  e  dei principi professati dai suoi rappresentanti, almeno in campagna elettorale, quando avevano precisato, a gran voce ed alta durante i comizi,  di voler rompere con le dinamiche politiche dei partiti tradizionali, non cedendo dunque ad eventuali accordi o inciuci.

Buoni propositi svaniti, pare, strada facendo, annientati dalle posizioni prese in aula attraverso il voto di una parte di consiglieri pentastellati (non tutti), che in diverse occasioni si sono dimostrati “spudoratamente” filogovernativi, risultando stampelle insostituibili per la “tenuta” dell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Italia.

Tutto ciò si sarebbe protratto per mesi e respirato fin dall’inizio della consiliatura, tanto che non poche sono state le battute lanciate dalla “resistente opposizione pura” dell’Assemblea cittadina, indispettita da astensioni strategiche o approvazioni inconcepibili da parte di alcuni consiglieri pentastellati, per la natura dei provvedimenti su cui erano chiamati a esprimersi.

Evidenti anche i frazionamenti interni al gruppo consiliare dei 5 stelle, lasciati trasparire, o meglio non nascosti, da chi di loro era consapevole e contrariato di essere stato condotto in una posizione ibrida, che non era più sostenibile.
Si dava per scontato, quindi, un intervento dall’alto, dai portavoce nazionali e regionali, chiamati a supervisionare e indirizzare il lavoro in aula dei loro rappresentanti e che invece per mesi, sembra, almeno all’esterno, siano rimasti in silenzio, ad osservare senza intervenire, lasciando correre.
Ma in balia di un “panta rei”, forse di convenienza iniziale, la situazione oggi sembra essere sfuggita di mano e allora, prima di essere travolti dal fiume in piena (qualche osservatore attento aveva pronosticato persino un’esondazione), da qualche giorno , pur mantenendo un atteggiamento diplomatico, il trio Ficara, Zito, Scerra ha deciso di esprimere un certo “dissenso” sull’operato dei consiglieri (buttando nel pentolone il gruppo, senza fare alcuna distinzione), pur non procedendo alla loro  “scomunica” ufficiale.
Una presa di distanza non eclatante, anzi fin troppo sommessa, una sorta di autodifesa non specificatamente motivata, avallata anche dal MeetUp Siracusa, che nel frattempo pare si sia assottigliato, così come appare “sgonfiato” l’entusiasmo degli attivisti sparsi in città, persino  dei veterani.
“Il “MeetUp Siracusa” del M5S – comunica- si riconosce perfettamente con quanto dichiarato dai portavoce istituzionali Paolo Ficara, Filippo Scerra e Stefano Zito, nell’intervista rilasciata al quotidiano “La Sicilia”, lo scorso 2 aprile”.
“Essi – precisa il gruppo di MeetUp Siracusa – hanno dato voce (seppur tardivamente) ad un forte malessere cresciuto all’interno del MeetUp da diversi mesi, durante i quali il gruppo ha puntato i riflettori (tra l’altro senza nasconderlo ai diretti interessati), sul modus operandi dei 5 consiglieri comunali pentastellati, nell’ambito della loro attività politica. Così facendo, il MeetUp si è fatto esso stesso portavoce del malcontento di buona parte dei siracusani che nel giugno 2018 avevano riposto la loro fiducia nel M5S. Da tempo, infatti, buona parte della città non percepisce più il M5S come forza di opposizione ferma e decisa, soprattutto su alcuni ambiti e tematiche che ci hanno caratterizzato da sempre”.
Il MeetUp di Siracusa- continua la nota – lo stesso che negli ultimi anni si è qualificato come il gruppo locale più attivo d’Italia, continuerà ad offrire ai propri portavoce tutto il supporto necessario”.
“Ma – aggiungono – questa volta, esclusivamente per portare avanti le tematiche del programma con il quale ci si era presentati alle elezioni. Ricordiamo, inoltre, ai nostri 5 consiglieri eletti, che un portavoce del M5S entra nelle istituzioni esclusivamente per tutelare gli interessi della collettività e per tentare di migliorare la qualità della vita di tutti, senza mai concedersi distrazioni legate all’incarico ricoperto o alla poltrona occupata. Questo è il profilo del Portavoce M5S che noi appoggiamo. Ma mai sosterremo chi antepone interessi, accordi o strategie personali e poco trasparenti. Tutto ciò è inammissibile. Coloro che non condividono questi principi, sappiano che verranno pubblicamente isolati con fermezza ed accompagnati alla porta. La carriera politica la si fa da un’altra parte”- conclude il gruppo del MeetUp Siracusa M5S.

Mascia Quadarella

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Giornalista