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Mal’aria: miasmi ammorbanti nel capoluogo, la gente vuole essere libera di respirare

Siracusa – L’allarme, come al solito, è stato suonato dalla cittadinanza. Miasmi insopportabili si avvertono da settimane, con qualche giorno di tregua, nella zona alta del capoluogo aretuseo in particolare, tanto che i social network sono stati tempestati da post attraverso cui la gente reclamava alle istituzioni competenti  i dovuti controlli. Non solo puzza di gas, come si commenta con linguaggio popolare, ma in alcuni casi l’amaro in bocca e un fastidioso senso di vertigini e nausea, sintomi che indicano che il nostro corpo sta reagendo a negativi stimoli esterni. ” Ci stanno intossicando”, è stato il leit motiv sulle bacheche dei siracusani, tanto che  il sindaco di Siracusa e  l’assessore comunale all’Ambiente, sentendosi chiamare in causa più volte negli appelli della popolazione, hanno deciso di segnalare la situazione in Procura, infatti, stando a un comunicato, nella tarda mattinata di oggi avrebbero dovuto incontrare anche il Procuratore capo per discutere dell’irrespirabilità dell’aria, e delle sospette esalazioni provenienti dalla zona industriale.

“Contro l’emissione di sostanze nell’aria – afferma Garozzo – come sindaco ho già presentato un esposto un anno fa e altri ne ho firmati a titolo personale. Da tre o quattro giorni avvertiamo cattivo odore ma quanto accaduto ieri sera è stato particolarmente grave: ci sono state crisi respiratorie anche tra i bambini e diverse persone si sono recate al pronto soccorso. Quanto accade da troppo tempo non è più tollerabile. È giunto il momento di adottare delle contromisure e che tutti i soggetti interessati di assumano le proprie responsabilità”.

Il 4 maggio, al Ministero dell’ambiente, si terrà una nuova riunione del tavolo Aia (Autorizzazioni integrate ambientali). “Agli atti ci sono le chiare prese di posizione del comune di Siracusa – prosegue il sindaco Garozzo – su questa situazione, ma in quella sede saremo ancora più netti e chiederemo di far adottare alle industrie del petrolchimico precise prescrizioni. Mi aspetto il sostegno di tutti a queste richieste, anche da parte delle aziende se intendo dimostrare la loro buona fede e l’interesse verso la salute della gente”.

Conclude il sindaco: “Al procuratore Giordano daremo la nostra piena disponibilità a collaborare alle indagini. Sulla salute delle persone non può esserci alcuna forma di sudditanza e neppure è possibile concedere sconti. L’industrializzazione fuori controllo è ormai consegnata alla storia; industria ed ambiente possono e devono convivere con l’impegno di tutti”.

L’intervento di Giuseppe Patti coordinatore  dei Verdi  Siracusa 

Dal 2014 siamo molto attenti a quanto sta accadendo alla qualità dell’aria che respiriamo a Siracusa.In “Nome del Popolo Inquinato”, noi Verdi, siamo stati i primi a presentare esposti alla Commissione Europea e alla Procura di Siracusa, ottenendo l’accoglimento e l’avvio delle indagini. Indagini che a causa degli ultimi accadimenti dovrebbero interessare anche lo stato di manutenzione degli impianti e il corretto utilizzo dei protocolli di carico e scarico nel pontile di c.da Targia, che a nostro avviso potrebbe essere la fonte dei recenti eventi maleodoranti. Il Comune di Siracusa e nella fattispecie il Sindaco, l’assessore e il consulente, arrivano ben ultimi a varcare la soglia della Procura su questo argomento ed hanno poco anzi nulla da rivendicare sulla lotta all’inquinamento atmosferico del quadrilatero industriale di Siracusa, Augusta, Melilli e Priolo. Dopo aver sbandierato ai quattro venti la partecipazione ai Tavoli ministeriali di concertazione delle Autorizzazioni Integrali Ambientali (A.I.A.), non hanno saputo far valere le proprie istanze. Sia ben chiaro che le istanze e le prescrizioni presentate ed accolte, ad un Tavolo ministeriale, possono ottenere risultati prima di qualsiasi Procura italiana. E invece siamo qui a non sapere cosa stiamo respirando e soprattutto perché la stiamo respirando. Garozzo e i suoi sodali la smettano di millantare azioni in tema di riqualificazione industriale e di bonifiche. Siamo ancora in attesa che i parlamentari del nostro territorio, sia nazionali sia  regionali, ci diano informazioni sulle iniziative intraprese, per esempio sull’aggiornamento del catasto degli inquinanti, sul potenziamento delle centraline di rilevamento e sui fondi da destinare ad ARPA. Per spingere e supportare l’azione della Procura di Siracusa e per sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica, nella totale assenza e accertato disinteresse dei partiti tradizionali, facciamo appello ai tanti movimenti civici presenti in città, per mettere a disposizione competenze e professionalità per difendere il “Popolo Inquinato”. Poiché ci auguriamo che la Procura di Siracusa in tempi relativamente brevi ci fornisca qualche informazione sullo stato delle inchieste, delle relative indagini e soprattutto dei colpevoli.

Si ricordino anche i diversi interventi di Salvo Sorbello, consigliere comunale che ha chiesto a più riprese di conoscere l’efficienza delle centraline di rilevamento, ma anche i gruppi whatsapp creati da liberi cittadini, che ogni giorno si confrontano sul grado e gli effetti delle “puzze” devastanti che sicuramente non giovano alla Salute di nessuno. Forse, per una volta, il territorio andrebbe difeso, tutelato, con un fronte comune, con al centro degli obiettivi la qualità di vita degli abitanti della provincia più esposti ai rischi e agli effetti causati dalla presenza di un polo industriale che non produce “mentine”.

 

 

(immagini indicative dal web )

 

 

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Giornalista