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Morte bianca, le riflessioni della politica

Siracusa – Ha imposto una riflessione di massa l’ennesima tragedia sul lavoro, verificatasi, nei giorni scorsi nell’area industriale siracusana. Sull’incidente sono intervenuti un pò tutti, condendo di tanti condizionali le frasi post mortem, che a nulla, spesso, servono se non a innalzare i livelli di rabbia di chi rimane vittima di un sistema occupazionale precario e malato. A invocare maggiore sicurezza sono state:  le forze sindacali, che dovrebbero agire a tutela dei lavoratori, denunciando eventuali irregolarità sul nascere e non quando ci scappa il morto; la  politica, che dovrebbe porre le condizioni affinché i padri di famiglia, per non perdere l’occupazione, non si pieghino  anche a prestare servizio in condizioni contrarie a ogni disposizione di legge, mettendo a repentaglio  la propria vita, in assenza di alternative. L’eco del cordoglio di massa continua e continuano le promesse e le esortazioni all’impegno.

Mascia Quadarella

Tra le analisi inviate alla stampa e i messaggi di condoglianze indirizzate ai familiari della vittima, anche quella del leader di Progetto Siracusa, Ezechia Paolo Reale e il capogruppo di Sicilia Democratica all’Ars Giambattista Coltraro

 

 Ezechia Paolo Reale : ” Progetto Siracusa si stringe solidale al dolore dei familiari del giovane lavoratore che ha perso la vita nell’ennesimo incidente sul lavoro che funesta la collettività siracusana, siciliana ed italiana. Nulla serve, né può essere detto di fronte alla morte.Non servono inutili recriminazioni o vuoti richiami alle leggi o aspre invocazioni alla repressione.C’è forse, però, un modo per far sì che non resti vano il sacrificio di questa ennesima giovane vita. Ed è quello di non pensare ancora che i problemi sono troppo grandi e devono comunque risolverli gli altri: è vero che Siracusa è forse un piccolo centro periferico, ma questo non vuol dire non essere in grado di indicare una strada valida per tutti ed intraprenderla per primi.La sicurezza sul lavoro e del lavoro non è fatta di carte ed adempimenti burocratici, ma di capacità e di conoscenza, oltre che di lealtà e moralità.Questa è una verità sociale che va gridata e che non potrà essere trovata nei tribunali.E da questa verità, se compresa ed accettata, discendono dei corollari importanti.Noi proponiamo un tavolo di riflessione operativa intitolato al lavoratore scomparso e, per la prima volta, indirizzato non verso l’economia ed il guadagno, ma verso la verità ed i diritti. Che parta dalla formazione e termini nei cantieri per individuare, con chiarezza, un percorso che legislatore e burocrazia fanno a gara per rendere impossibile, ma che è a portata di mano dell’intelligenza e della competenza.Ci vorrà tempo, forse. Ma Siracusa ha le risorse intellettuali e professionali per riuscire in un’impresa che può apparire impossibile, ma che semplicemente sino ad oggi non è mai stata provata.Parti sociali, professioni ed enti uniti nel pensiero e nell’azione con l’obiettivo unico di trasformare il dato cartaceo dell’insicurezza e della morte sul lavoro in una concretezza fatta di realtà e di vita.”

 

 Giambattista Coltraro :“La crisi non sia  alibi per il mancato rispetto delle norme di sicurezza”. Esordisce così il deputato regionale di Sicilia Democratica Giambattista Coltraro, indignato per la morte di un giovane megarese in un cantiere di Augusta, dove si guadagnava il pane per i propri figli. “ So che il dolore della situazione- sottolinea Coltraro- imporrebbe il silenzio, ma non si può stare zitti di fronte a scomparse premature che potrebbero essere evitate se gli imprenditori non abbassassero i livelli di sicurezza sui posti di lavoro, magari in nome di un risparmio che poi si traduce in perdite più gravi, quali  quelle delle vite umane”. “ Mi associo- conclude- al dolore dei familiari, stremati dal lutto, a cui rivolgo le mie sentire condoglianze. Ma avverto la necessità come uomo e come politico di eseguire ispezioni parlamentari nella zona industriale del siracusano, dove mi pare che troppi incidenti nell’ultimo quinquennio si stiano verificando”.

 

 

 

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