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Ordine dei Medici di Siracusa, entusiasmante il congresso annuale

Siracusa- “Viviamo in tempi estremamente difficili, c’è tanto da fare in sanità e quindi, anche se in balia di forti tensioni e di difficoltà, non bisogna mai dimenticare che dall’altra parte, di fronte a noi, c’è sempre una persona che soffre. Quando ci si dimentica questo o che la nostra professione bisogna farla sempre con un pizzico di vocazione è meglio cambiare mestiere”.

E’ stato questo il monito, frutto di decenni di esperienza sul campo, rivolto dal presidente dell’Ordine dei Medici di Siracusa, Anselmo Madeddu, ai giovani, davvero tanti, che ieri pomeriggio, in una staffetta emozionante con i loro colleghi anziani, che hanno invece celebrato il 50° anniversario del conseguimento della laurea in medicina, hanno prestato il loro Giuramento di Ippocrate.

A fare da cornice all’evento “L’Ordine incontra la città”, giunto alla 3°edizione, è stato il Salone Borsellino di Palazzo Vermexio, alla presenza delle autorità politico-amministrative e delle forze dell’ordine del territorio. Erano presenti, infatti, il vicario del prefetto, Filippo Romano; il vicesindaco di Siracusa, Giovanni Randazzo, il sindaco di Augusta Cettina Di Pietro, il senatore Giuseppe Pisani, il comandante della Polstrada di Siracusa, Antonio Capodicasa.
“Questo evento- ci tiene a precisare il presidente dell’Ordine Anselmo Madeddu, affiancato dai Consiglieri- vuole rimarcare la centralità dei cittadini e la mission reale dell’Ordine dei Medici, che non va confuso, come erroneamente spesso accade, con un sindacato, poiché non guarda alla categoria bensì al cittadino. L’ordine, infatti- spiega Madeddu- è un ente non economico a cui lo Stato ha dato il compito di sorvegliare sulla deontologia, sulla correttezza della professione medica, a garanzia, a tutela dei pazienti”.
Argomento al centro del congresso annuale è stato la “Donna, Salute e Prevenzione”. Dopo l’introduzione di Madeddu, un vero trattato storico sull’evoluzione femminile, analizzata da un punto di vista culturale, sociologico e professionale, la direttrice della Breast Unit dell’Ospedale Cannizzaro di Catania, la professoressa Francesca Catalano, ha tenuto una lectio magistralis “ Sulla prevenzione e cura del tumore al seno”, di cui oggi, come ha spiegato la professionista, membro della commissione speciale di “Senologia” della Regione Siciliana, sempre meno donne muoiono se si affidano alle cure dei medici e non vanno avanti con i referti “delle vicine di casa”, vale a dire quelle deleterie autodiagnosi che le donne si fanno per convincersi che va tutto bene, evitando i controlli medici necessari ad escludere una patologia tumorale o di altra natura.
A seguire un riconoscimento alla presidente dell’Associazione italiana Donne Medico di Siracusa, Rosalia Sorce.
Nel corso della serata si è svolto, creando un clima di suspense, anche il premio Testaferrata, battezzato lo scorso anno, in memoria del primo direttore sanitario dell’Ospedale Umberto I di Siracusa, con l’obiettivo di valorizzare il lavoro di ricerca contenuto nelle tesi dei neo laureati in Medicina.

Premio che quest’anno ha visto prima la selezione di cinque finalisti, che durante la serata si sono contesi la vittoria in uno stimolante confronto scientifico davanti alla giuria dei consiglieri dell’Ordine, e infine è andato a Ivonne Auditore. La vincitrice ha presentato un lavoro sulle “Implicazioni dei Mirnas nella patogenesi del cancro colon rettale”. A tenerle testa, fino al verdetto finale, un’altra giovane donna, Nunzia Cimino che aveva incentrato il suo progetto di ricerca su “L’importanza dei fattori di rischio (premorbosi e sociali) nel determinismo della malattia schizofrenica”.

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Giornalista