Noto- Detenevano, con l’obiettivo di rivenderli a potenziali interessati o allo stesso proprietario, attuando l’ormai comune tecnica del cavallo di ritorno, alcuni mezzi da lavoro rubati all’interno di un cantiere, nel marzo del 2015. Intercettati dai poliziotti sono finiti agli arresti domiciliari, con l’accusa di ricettazione in concorso, due netini. Si tratta di Daniele Mirmina Spatalucente di 28 anni e Adriano Pannuzzo di 35 anni. Stando alle ricostruzioni degli agenti di Polizia del commissariato di Noto, che hanno seguito le indagini, non è dimostrabile che i due abbiano personalmente commesso il furto di un escavatore, di un bobcat, di un martellone e di una benna, di proprietà della ditta MaGeCo, impegnata all’epoca dei fatti a eseguire alcuni interventi di ristrutturazione della scuola “Maiore” della città barocca, ma è stato appurato che la refurtiva si trovasse nella loro disponibilità e che si stavano organizzando per rivenderla. Infatti, i due nascondevano i mezzi in terreni di loro proprietà e uno dei due, seguito dagli agenti, ad aprile 2015 fu scoperto a trasportare nel proprio furgone la benna rubata. Gli arrestati, oltre ad essere sottoposti alla misura cautelare hanno, altresì il divieto di comunicare con persone diverse dai coabitanti. Nel corso dell’esecuzione delle ordinanze, gli agenti hanno eseguito anche 5 perquisizioni domiciliari estese alle abitazioni di altri soggetti con precedenti, finalizzate alla ricerca di armi e strumenti di effrazione, che hanno dato esito negativo.
Mascia Quadarella