Siracusa- I dipendenti del Libero consorzio comunale di Siracusa subiscono, assieme alle finanze destinate all’ente, una battuta d’arresto, non ricevendo nuovamente gli stipendi, dopo l’erogazione di una tranche di arretrati. Una situazione che per molte famiglie sta diventando drammatica per affrontare le spese ordinarie, in assenza di certezze e puntualità sulle entrate mensili, con cui si pagano affitti, mutui, utenze e si sopravvive. Sul tema caldo ritorna, oggi, anche il deputato regionale centrista Pippo Sorbello, che scrive: ” Ricomincia il calvario dei dipendenti della ex Provincia Regionale di Siracusa. Niente stipendi ed una costante situazione di incertezza che rende precaria la stessa produzione di servizi utili per la collettività”.
Il deputato regionale Pippo Sorbello si propone di ingaggiare una dura battaglia in senso all’Assemblea siciliana, non votando la Finanziaria e bloccando, di fatto, il percorso della manovra regionale fino a quando non saranno inserite nel bilancio tutte le somme necessarie per garantire le 12 mensilità e la tredicesima ai dipendenti”.
Sorbello, oltre ai Centristi per l’Italia, sta lavorando adesso per raccogliere la solidarietà dei deputati delle altre ex Provincie in difficoltà (Enna e Ragusa). “Il prelievo forzoso dello Stato e questa infelice riforma li stanno pagando i dipendenti. Noi parlamentari, tutti insieme, dobbiamo chiedere con forza l’appostamento delle risorse necessarie. Ora e non come lo scorso anno, quando si è rimandato tutto all’assestamento di ottobre”.
“Non diventi – specifica- la disperazione di questi uomini e di queste donne materia di campagna elettorale”.
“Ostruzionismo e voto segreto sino a quando non vengono inserite le risorse per tutto l’anno in Finanziaria”, ripete il deputato centrista. “Chiedo un gesto di solidarietà al collega siracusano Enzo Vinciullo, a capo della Commissione Bilancio. Blocchi anche lui i lavori della Commissione per difendere, in particolare, i circa 600 dipendenti siracusani in primis ma guardando anche alla difficile situazione vissuta ad Enna e Ragusa”.