
Siracusa – Competenze pedagogiche da renderlo “maestro” degli umili confinati all’emarginazione, a cui ha dato dignità e futuro; padrone della “parola”, tanto che i suoi scritti disturbarono gli ambienti “ovattati” della Chiesa, un filosofo sociale in toga, che a 50 anni continua a fare scuola, con il suo motto “I care”. E’ don Lorenzo Milani, Priore di Barbiana, degno di essere ricordato, oggi forse più che mai, in una via alla sua missione dedicata anche nel capoluogo aretuseo.
La proposta non tarda ad arrivare, e se la intestano i consiglieri di Palazzo Vermexio Salvo Sorbello e Cetty Vinci. Il ricordo del priore buono, che provato da un cancro ai polmoni, continuò fino alla fine dei suoi giorni ad “educare” e la cui biografia commovente è stata ieri trasmessa da una rete nazionale sotto forma di film, potrebbe offrire spunti di indirizzo alle nuove e future classi dirigenti.
Nel suo frasario, non si può ignorare uno dei messaggi più celebri :” Ho insegnato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia”.
“Proprio nei giorni scorsi – scrive Sorbello- papa Francesco si è recato a rendere omaggio al coraggioso prete, schierato sempre dalla parte dei poveri e ne ha ripercorso le vicende umane e religiose, riabilitandone, in qualche modo, la singolare esperienza pastorale, spesso messa ai margini e persino osteggiata dalle gerarchie ecclesiastiche del tempo”.
“A cinquant’anni di distanza- chiedono i consiglieri- la proposta pedagogica e pastorale di don Milani mantiene la sua forza profetica, non solo per la Chiesa italiana ma per tutta la nostra società. Egli ancora insegna e per questo chiediamo che a lui venga intitolata una strada della nostra città, magari l’attuale via Unione Sovietica e che si trova accanto ad un’importante struttura educativa, il Costanzo ed in un quartiere semi-periferico”.
Mascia Quadarella