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Street control, tra i contrari De Simone della Consulta civica, mentre Gradenigo, favorevole, chiede più stalli rosa e di carico e scarico

Siracusa- L’annunciato utilizzo prima e l’entrata in funzione due giorni fa, da parte della Polizia municipale, dello street control ha diviso a Siracusa l’opinione pubblica e anche alcuni personaggi politici. Come avvenne, d’altronde, quando l’utilizzo di tale sistema di rilevazione delle infrazioni al codice della strada fu prospettato, con il suo sinonimo di “scout”, qualche anno fa durante la sindacatura di Roberto Visentin.

Nel gruppo degli “oppositori”, contrari all’uso dello street control per elevare soltanto multe a distanza, c’è stato subito il presidente della Consulta civica, Damiano De Simone, che non vede, e lo ha gridato a gran voce sui social e sulle pagine dei quotidiani, nel regime sanzionatorio la giusta soluzione ai problemi di viabilità nel capoluogo, che sarebbero tanti e da risolvere alla loro radice, così da non offrire alibi a quanti reiterano in condotte indisciplinate alla guida, ma soprattutto in sosta. Il parere di De Simone sarebbe rafforzato da alcune sentenze, che hanno ritenuto illegittime” e contestabili le multe elevate con tali sistemi ed eventuali ricorsi graverebbero sulle casse comunali.

Infatti, obiettivo dell’amministrazione comunale, sarebbe quello di usare il sistema come deterrente, per incutere negli automobilisti il timore della sanzione, distogliendoli dalle fermate e soste in doppia e tripla fila, che non pochi problemi creano al traffico, specie nelle ore di punta e nelle aree commerciali, prossime a uffici pubblici e scuole.

Questo aspetto avrebbe convinto il consigliere comunale di maggioranza Carlo Gradenico a spendere due parole a favore dell’applicazione del sistema, a patto però che vengano contemporaneamente ampliati gli stalli di sosta libera, per lo scarico e carico merci nelle aree con maggiori attività e per le donne in gravidanza o con figlioletti piccoli a seguito (le strisce rosa).

“Eliminare la doppia fila – dice Gradenigo- spesso vuol dire recuperare una intera corsia di marcia a vantaggio della mobilità veicolare. Ciò vuol dire poter dedicare lo spazio di carreggiata abusivamente occupato, magari alla realizzazione delle tanto attese corsie preferenziali e ciclabili, infrastrutture indispensabili e necessarie per poter immaginare un sistema di trasporto pubblico efficiente e sostenibile.

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Giornalista