
Siracusa – Il Pd siracusano è scosso, sicuramente “nervoso” o meglio “innervosito”, ma consapevole che in qualche modo sulle vicende giudiziarie che hanno portato a definire Siracusa “città più inquisita d’Italia”, con un chiaro sfregio all’immagine e alla storia di un luogo dalle grandi potenzialità, suscitando l’indignazione dei suoi abitanti, non si può più passare sopra, far finta di nulla e andare avanti, nell’attesa che si completino le audizioni della Prima Commissione del Consiglio della Magistratura, avviate nel capoluogo e che si concluderanno a Roma.
Per responsabilità, o meglio rispetto, nei confronti degli elettori, pur non essendo investito personalmente da quella sorta di “macchina del fango” che sta travolgendo, gioco-forza, il partito di cui fa parte, a rompere il silenzio assordante, chiedendo chiarezza e interventi incisivi ai suoi colleghi è il riformista del Pd provinciale Turi Raiti.
Proprio da componente della direzione provinciale del partito, Raiti, si lascia andare ad una riflessione a voce alta, rivendicando la necessita di affrontare l’argomento tanto spinoso coi vertici locali, ma alla presenza del responsabile nazionale del settore Giustizia.
Nonostante la gravità dei contenuti delle accuse e delle controaccuse tra politici, diversi, infatti, sarebbero coloro i quali, finiti loro malgrado nell’ampolla dei veleni, avrebbero scelto di tacere, almeno mediaticamente, forse come antidoto per fare decantare gli effetti negativi e la ridondanza di queste vicende.
“Vicende così delicate – scrive Raiti- non si posso affrontare in maniera superficiale ed approssimativa mettendo al centro delle stesse solo la richiesta, per alcuni e non per tutti, di comunicati ed attestati di solidarietà”.
“Problemi come questi – ribadisce- devono essere affrontati in seno agli organismi dirigenti del Partito, alla presenza dei dirigenti nazionali, mettendo tutte le questioni sul tavolo per assumere, dopo una discussione seria, senza veli e serrata, una posizione politica alta e non il ruolo di strumento politico di parte. Mettiamo al centro della nostra riflessione anche l’ azione politica ed amministrativa che sicuramente è improntata alla massima trasparenza. Devo dire, però, con grande sincerità che in questi anni non ho potuto dare a monte , all’interno del partito, il mio contributo sugli atti amministrative fondamentali ( Gara Idrico, gara rifiuti solidi urbani, gara asili, politica dei contributi, Impianti sportivi,Open Land, etc.) in quanto sia il sindaco che l’amministrazione si sono mossi con grande autosufficienza ed in maniera autonoma”. “Aggiungo- dichiara, lanciando una netta frecciatina- per onestà, che qualche coinvolgimento è stato chiesto a valle ma solo per avere delle coperture politiche a cose fatte e decisioni assunte”.
“Rimettiamo al centro del dibattito – conclude Raiti- anche su queste questioni, il Partito Democratico. Spero che i vertici del partito (segretario cittadino e provinciale) raccoglieranno questa mia sollecitazione”.
Mascia Quadarella