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Zappulla Vs Amoddio, il parlamentare di Articolo 1 si intesta la battaglia per i rimborsi sisma del ’90

Siracusa- Nei giorni scorsi, la parlamentare nazionale del Pd Sofia Amoddio prendeva parola sui rimborsi del sisma 90, oggi torna sull’argomento, con tono polemico verso l’ex collega di partito, Pippo Zappulla, anch’egli deputato nazionale votato nelle fila del Pd ed oggi in forza ad Articolo Uno MdP, che  lega l’interessamento dell’altra politica a finalità elettorali, intestandosi la battaglia per la causa, in tutti questi anni, assieme al suo collega catanese Giuseppe Berretta.

“Nel dicembre del 2014 io e il deputato del Pd di Catania Giuseppe Berretta- sottolinea Zappulla- abbiamo, con fatica, fatto approvare un emendamento per il riconoscimento del diritto al rimborso anche ai lavoratori dipendenti, spostato in avanti la data utile per presentare l’istanza e attivato un capitolo di bilancio con 90 milioni di euro”.

“Peccato – continua Zappulla, riferendosi alla Amoddio- che non si sia accorta che ad agosto del 2017 un emendamento presentato e approvato dal suo governo autorizza l’Agenzia delle Entrate a pagare solo il 50% del dovuto e fino ad esaurimento dei 90 milioni ( cioè per gli altri allo stato neanche quello). Peccato non si sia accorta che per evitare questo provvedimento scellerato e incostituzionale presentai a dicembre 2017, nella legge di bilancio, un emendamento per finanziare il capitolo di altri 90 milioni annui per il 2018/19/ 20 aggiungendo così ai 90 esistenti altri 270 milioni di euro ed evitando questo scempio del 50%. Peccato che il suo governo, il suo partito e lei stessa abbia votato contro questo emendamento. Oggi l’Agenzia delle Entrate quindi comincerà a pagare ( ovviamente e’ giusto sollecitare le Agenzie a non attardarsi) e questo non certo per merito del suo partito ma del lavoro incessante del sottoscritto e del collega Berretta, delle sentenze della Cassazione, di migliaia di lavoratori e contribuenti che insieme a tanti professionisti e ai sindacati, che li hanno assistiti, non si sono rassegnati. Ma pagheranno solo il 50% e questo è inaccettabile”.

“Io non mi sono ricandidato – ci tiene a precisare – ma continuerò il mio impegno fino a definita soluzione del problema e posso garantire che il mio partito riproporrà la questione al nuovo Parlamento ( a dicembre infatti io ero il primo firmatario dell’emendamento ma a seguire c’era la firma del gruppo).

 

 

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