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“Sabato dello Spreco”, riflettori puntati sull‘ospedale delle Cinque piaghe in Ortigia

Siracusa – Questa mattina  la “troupe”  di Progetto Siracusa – che ha ideato “I sabato dello spreco”, l’appuntamento fisso del fine settimana che accende i riflettori sulle opere incompiute o abbandonate del capoluogo, facendo i conti in tasca alle amministrazioni “colpevoli” –  ha fatto visita all’Ospedale delle Cinque Piaghe in Ortigia: un gioiello architettonico abbandonato alla decadenza.

Fino agli anni 50 era il nosocomio cittadino, oggi la sua proprietà e quindi le competenze sembrano essere ripartite tra Comune e Asp,  ma ad oggi, a distanza di decenni dalla chiusura,  la sua porta rimane sbarrata, e  ostruita dalle macchine che vengono parcheggiate davanti all’ingresso.

“Avere un bene prezioso, che per bellezza e valore ovunque sarebbe valorizzato, e vederlo in questo stato è davvero un disastro – ha commentato  Ezechia Paolo Reale, portavoce del movimento – Magari sarò smentito ma, mi chiedo, le parti in causa si sono mai sedute ad un tavolo per decidere cosa fare di questo immobile? Hanno avuto la possibilità di reperire fondi post terremoto, grazie alla legge 433, ma li hanno presi questi soldi? Li hanno utilizzati? In un momento in cui la città ha fame di lavoro e di lavori è giusto dare delle risposte, riaprire i cantieri e far lavorare la gente. E riconsegnare il patrimonio storico alla città. Credo che questo sia uno dei punti più visti da turisti e siracusani, ma oramai non ci facciamo più caso, abbiamo perso anche la sensibilità e la capacità di guardare al nostro patrimonio”.

“Questo edificio ha svolto la sua funzione fino agli anni ‘50  – aggiunge Lucia Catalano – e non merita di essere lasciato nell’oblio. In tema di ospedali a Siracusa abbiamo un passato che non si valorizza e il presente che non si riesce a determinare. Voglio sottolineare che questo sito ci è stato consigliato e proposto da molti cittadini che si chiedono come mai nel centro di Ortigia rimane un luogo così imponente in queste condizioni, di cui oramai nessuno conosce la storia, se non le persone più anziane. Nel 2008 si ricorda un sopralluogo, una consegna di lavori, si parla di un accordo con l’Archivio di Stato. Dove è finita – conclude il presidente di Progetto Siracusa – tutta questa programmazione? Si chiede la città e noi di Progetto Siracusa”.

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Giornalista