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Omicidio Evan, segnale malfunzionante durante le intercettazioni per maltrattamenti

Rosolini- Un segnale che funzionava male, ad intermittenza, un server che non ha consentito lo scarico in tempo reale delle registrazioni, qualcosa sarebbe andato storto, dunque,  sotto il profilo tecnico, nelle intercettazioni che erano già in corso a luglio in casa del piccolo Evan Lo Piccolo. Quella casa di Rosolini dove poi si sarebbe consumato il suo infanticidio, appena un mese dopo.

21 mesi, il sorriso dell’innocenza, l’inizio della sua esistenza in un contesto difficile, in cui avrebbero agito maltrattandolo la madre e il suo convivente, indagati oggi come  presunti responsabili della sua morte. Una morte che ha lasciato  tanti dubbi sulla lentezza dell’intervento delle istituzioni.

Come procedura impone, nel registro degli indagati per quei maltrattamenti, emersi dopo che il bimbo fu portato in diverse occasioni al pronto soccorso per essere medicato da lesioni non riconducibili, pensarono subito i sanitari, ad eventi accidentali, figura anche il padre del bambino,  Stefano Lo Piccolo. Quest’ultimo, in calce ad un esposto presentato a Genova, a luglio, aveva accennato a dei sospetti maltrattamenti sul piccolo, non formulando o formalizzando però pare  accuse dirette in una denuncia.

 La struttura dei Servizi Sociali di Rosolini, comune popoloso, in dissesto finanziario e caratterizzato da diverse situazioni di disagio, amplificate come nel resto d’Italia anche dal lockdown, con una sola assistente sociale di ruolo, affiancata a rotazione da altre due colleghe a progetto, non ha  probabilmente consentito di giocare un ruolo vincente contro il tempo in questo caso, che avrebbe dovuto avere la priorità…

La Procura continua incessantemente le indagini volte all’emersione della verità, che già da quanto finora verificato sembra davvero troppo amara.

“Le intercettazioni, ad oggi, considerate “utili” – spiega il Procuratore della Repubblica di Siracusa, Sabrina Gambino- con il senno di poi, sono indicative di quella che era la situazione. Non ce la sentiamo, però, di dire che quelle intercettazioni da sole, sentite in diretta, avrebbero potuto fare la differenza sostanziale. Ovviamente verificheremo… Sicuramente, alla luce di tutto quello che è accaduto nel contesto, ci offrono elementi di riscontro forti”.

Mascia Quadarella

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Giornalista