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Madeddu invita a riflettere “Ad aprile registrati 58 decessi in più rispetto al passato e non per Covid-19”

Siracusa- Riceviamo e pubblichiamo integralmente un’analisi del direttore sanitario dell’Asp 8 ed epidemiologo Anselmo Madeddu sui tassi di mortalità nel territorio provinciale, dove le vittime del Coronavirus, rispetto ad altre aree della Sicilia e del Paese, sono palesemente inferiori. Nel territorio però, ad aprile 2020, secondo i dati Istat si sarebbero verificati maggiori decessi rispetto al recente passato, non scaturiti da positività al Coronavirus, ma per altre cause, tra cui gli infarti. Un dato che invita a riflettere.

“I dati Istat del report “Impatto dell’epidemia Covid-19 sulla mortalità totale della popolazione residente 1° quadrimestre 2020” vanno “considerati provvisori e soggetti a variazione con i prossimi aggiornamenti”, anche perchè la mortalità per Covid “fornisce solo una misura parziale” in quanto è falsata dalle differenti “modalità di classificazione delle cause di morte” (per o col Covid) adoperate in modo disomogeneo nelle varie province. Lo afferma lo stesso Istat nelle sue “Note Metodologiche”, precisando che avremo i dati definitivi solo tra dieci mesi circa. La sottostima di questi primi dati è evidente proprio in Sicilia, dove, nel confronto tra il primo quadrimestre di quest’anno e quello della media del quinquennio precedente, in molte province la mortalità invece di aumentare, come un po’ dovunque, si abbatte, quasi che il coronavirus vi avesse svolto paradossalmente un ruolo protettivo. La standardizzazione, però, ha confermato che il tasso di Siracusa (7,1) è di molto inferiore rispetto a quello di Enna (13,6) e sarebbe in linea col tasso regionale se questo non fosse falsato dall’attuale sottostima di diverse province siciliane.

Piuttosto, quando i dati Istat saranno definitivi, sarebbe interessante osservare la conferma di uno dei risultanti più importanti che appare emergere già adesso, ovvero l’eccesso di mortalità generale (cioè non covid) verificatasi ad aprile 2020 a Siracusa. Secondo i dati provvisori dell’Istat, infatti, ad aprile 2020 c’è stato il 21,8% in più di decessi per tutte le cause rispetto allo stesso mese nella media degli anni precedenti (2015-2019). Considerato che la media dei decessi mensili del quinquennio precedente sarebbe stata di 347 casi stimati, il 21,8% in più equivarrebbe a 76 decessi in più. E considerato ancora che nel mese di aprile 2020 i decessi per Covid (o col Covid) sono stati 18, questo significa che in quel mese vi sarebbero stati ben 58 decessi stimati in più, per altre cause, rispetto alla media degli anni precedenti. Tre quarti di questo eccesso di mortalità, dunque, non sarebbe legato al covid ma ad altre cause. Il ricordo, allora, va al drammatico appello, lanciato dal primario di Cardiologia Contarini, che il 15 aprile evidenziò come l’eccessivo allarmismo di quei giorni avesse indotto molti cittadini affetti da patologie cardiache a sottovalutare i propri sintomi e a non recarsi in Ospedale per paura di contagiarsi (in un epoca peraltro in cui tutti i percorsi erano stati nettamente separati e protetti da tempo). Pertanto vien da chiedersi quanto abbia potuto incidere allora quell’eccessivo allarmismo nella rinuncia alle cure di tanti cittadini affetti da altre patologie. E, soprattutto, quanto questa rinuncia abbia potuto incidere nell’aumento della mortalità non covid osservata dall’Istat a Siracusa. Se domani i dati Istat dovessero essere confermati, qualcuno dovrà pur rispondere di queste “vittime dell’allarmismo”.

Ma il dato ancora più interessante è quello secondo cui per l’Istat nell’area del Paese a più alta diffusione la mortalità per covid è stata dell’84,1%, nell’area a media diffusione del 20,2%, e nell’area a più bassa diffusione del 5,7%. Siracusa, dunque, col suo 7,1% risulta scostarsi di appena 1,4 punti percentuali in più rispetto all’area “bassa” e di ben 77 punti percentuali in meno rispetto all’area “alta”.

Inoltre, Siracusa dal 25 maggio è a decessi zero, dal 27 maggio è a contagi zero, dal 30 maggio è a ricoveri zero e dal 6 giugno è la prima provincia siciliana ad aver raggiunto lo storico traguardo di positivi zero.

Qualche vaticinatore di sventure, per sminuire la portata di questi risultati ha persino sostenuto che, a differenza di altre falcidiate province siciliane, il coronavirus a Siracusa abbia avuto caratteristiche più attenuate. E allora dobbiamo ritenere che chiunque giunga a Siracusa diventi “babbo”, come la sua provincia, compresi i virus. Ed invece Siracusa ha avuto ben 251 casi ad oggi, e se questi sono stati rapidamente azzerati dalla Sanità locale un motivo dovrà pur esserci. Purtroppo, la verità è che ancor oggi qualche sedicente “esperto”, per difendere iniziali errori di valutazione, continua a dipingere a tinte fosche un quadro epidemiologico che tali tinte adesso non ha, aggrappandosi a quell’1,4% in più e ignorando quel 77% in meno. Chi fa questo oggi non è più credibile, non persegue il bene comune e arreca solo danni alla serenità dei cittadini, alla città e persino alla sua immagine turistica. Nessuno abbassi dunque la guardia col Covid, il cui rischio è sempre dietro l’angolo, ma chi si ostina a negare l’evidenza dei numeri (che comunque erano contenuti già nei mesi scorsi), dimostri più fair- play e riconosca i propri errori”.

Anselmo Madeddu

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