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Asili nido privati senza ossigeno: nessun aiuto economico previsto. La lettera condivisa da decine di strutture

Siracusa- L’emergenza sanitaria ha messo in ginocchio anche in Sicilia i gestori ed i proprietari di asili nido privati, chiusi per l’adeguamento alle misure di contenimento sanitario e privi al momento di specifiche tutele, pur erogando servizi a sostegno delle famiglie e soprattutto dell’infanzia. Molte strutture, purtroppo, per la sospensione repentina dell’attività, non sono nemmeno riuscite ad incassare le mensilità in corso al momento del “lockdown”, e si ritrovano oggi a dover far fronte alle spese, che nonostante la momentanea cessazione delle attività, andranno sostenute, non un ultimo l’affitto dei locali o il pagamento dei collaboratori, che non potranno usufruire degli ammortizzatori sociali.


” Come gestori privati di asili nido e scuole infanzia e presidenti di associazioni – ci invia la nota Antonella Quattropani, dell’associazione “La Bacchetta Magica” e membro del comitato nazionale “Educhiamo”- eroganti i medesimi servizi ritenuti servizi essenziali, vogliamo esprimere forte preoccupazione riguardo ai costi di gestione che continuano a maturare.
Allo stesso modo non vogliamo far finta di nulla di fronte alle difficoltà che le famiglie dei nostri piccoli iscritti si ritrovano ad affrontare.
Per noi – continua la lettera, sottoscritta in tutta la Regione da decine e decine di addetti ai lavori- non è possibile azzerare completamente le rette di marzo e restiamo in attesa di comprendere quali saranno le misure a sostegno delle famiglie ( bonus asilo nido non erogato) e ci auguriamo anche a sostegno dei gestori, incluse le associazioni che gestiscono nidi famiglia e servizi 0-6 che vedono impegnate tagesmutter, che percepiscono dei rimborsi come da Legge Reg 10/7/2003 n. 10 .
Ci auguriamo che il nostro sindaco , per tutte le famiglie che hanno bambini in strutture private, quindi non di competenza del Comune, per i gestori o le associazioni che si occupano di servizio socio- educativo per la prima infanzia porti all’attenzione del Governo e della Regione il nostro problema, affinché vengano previste adeguate forme di sostegno.
Ci auguriamo che con l’impegno e il contributo di tutti- concludono i firmatari della lettera- che le nostre attività possano essere adeguatamente sostenute per poter riprendere a pieno regime una volta terminata l’emergenza”.

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Giornalista