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Apertura Asili nido, Mangiafico:”Il Comune sia chiaro”

Siracusa- “Il tema della tutela e dello sviluppo di un sistema di servizi di qualità per la prima infanzia da anni è al centro delle politiche internazionali, nella consapevolezza che lo sviluppo dei bambini e dei futuri adulti è una delle pratiche più importanti che una comunità è chiamata a realizzare. Per questa ragione, fin dall’ insediamento dell’ultimo Consiglio comunale, ho investito gran parte delle mie attenzioni sulla qualità delle politiche messe in campo dall’amministrazione in favore dei bambini, osservando criticità importanti. La cosa più grave che è accaduta a Siracusa da quasi due anni è la mancata erogazione del servizio comunale degli asili nido, perché rappresenta la causa dell’acuirsi di disparità sociali, perché determina svantaggi educativi, emargina le famiglie più fragili, deprime le opportunità future, aggrava le povertà già esistenti”. 

A parlare è Michele Mangiafico, ex vicepresidente del Consiglio comunale di Siracusa. 

“Se nel merito – continua –  l’erogazione dei servizi e la qualità degli stessi rappresentano la bussola del mio impegno civile e del mio giudizio sull’ Amministrazione che attualmente governa la città, nel metodo il mio punto di riferimento è quello di comunicare all’ opinione pubblica esattamente come stanno le cose, senza ipocrisie. Dire la verità aiuta a costruire un rapporto di fiducia con la cittadinanza. Purtroppo, le informazioni che mi giungono dalle famiglie e dagli operatori sociali che mi hanno contattato in questi giorni vanno in direzione contraria rispetto a quanto asserito dal primo cittadino il 27 agosto (“Il servizio degli asili nido comunali inizierà non oltre la quarta settimana di settembre”).” 

“In primo luogo, sembrerebbe – e vorremmo essere smentiti – che l’Amministrazione abbia già deciso di non aprire due asili nido: quello denominato “Baby Smile” in via Regia Corte e quello denominato “Arcobaleno” in via Mazzanti, riducendo per qualità e quantità l’offerta che aveva messo a gara. L’Amministrazione comunale avrebbe deciso, in alternativa, di lavorare alla ristrutturazione degli immobili che ospitano questi due asili. Perché una nuova ristrutturazione di asili dopo i 249 mila euro dell’emendamento numero 66 al Bilancio di previsione 2019, votato il 30 agosto 2019, e che ha introdotto il nuovo capitolo nel bilancio 2019 “adeguamento alle norme sanitarie e di sicurezza degli asili nido con risorse comunali”? Non sarebbe più qualificante erogare dopo quasi due anni il servizio alla città? 

In secondo luogo, sembrerebbe che la stessa Amministrazione comunale sia consapevole di non riuscire ad aprire i restanti cinque asili nido (Tribunale, “Qui Quo Qua” di via Luigi Cassia, “Paperotti” di via Servi di Maria, “Zero tre” di Bosco Minniti, “Celentano” di via Basilicata) entro il mese di settembre. E quando allora? Perché non dire esattamente come stanno le cose, rischiando di creare ulteriori difficoltà alle famiglie della nostra città? Anche su questo rivolgiamo all’amministrazione l’appello di una larga parte della città che chiede di essere smentita al fine di ambire, quantomeno, al minimo che si richiede oggi a chi governa una comunità in termini di servizi per la prima infanzia.” 

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Giornalista