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Rimane in carcere il custode indiziato del duplice omicidio nelle campagne di Lentini

Lentini- Rimane in carcere Giuseppe Sallemi, il custode 42enne indiziato del duplice omicidio e del tentato omicidio avvenuti tre giorni fa nelle campagne del lentinese.

Su delega della Procura distrettuale di Catania e della Procura della Repubblica di Siracusa, la Polizia di Stato ha dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto a suo carico, poiché gravemente indiziato degli omicidi volontari di CASELLA Massimiliano Nunzio (cl. 1973) e di SARANITI Vincenzo Agatino (cl. 2001), del tentato omicidio di SIGNORELLI Gregorio (cl. 1984) nonché del porto illegale in luogo pubblico di arma da fuoco.

Il provvedimento restrittivo è stato emesso sulla base di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania e dalla Procura della Repubblica di Siracusa ed eseguite dalla Squadra Mobile – Sezione Reati contro la Persona di Catania e Siracusa, avviate la notte tra il 9 e il 10 febbraio a seguito del ferimento di SIGNORELLI Gregorio, attinto all’addome e al braccio sinistro da colpi di fucile.

Nell’occorso, il personale della Squadra Mobile di Catania si è recato presso il Pronto Soccorso del locale ospedale “Garibaldi Centro”, dove è giunto ferito Signorelli, accompagnato da un conoscente. Da una prima ricostruzione dei fatti, gli investigatori hanno compreso che l’episodio delittuoso era avvenuto nelle campagne tra Scordia (CT) e Lentini (SR), dove la vittima aveva posto in essere un’attività predatoria di agrumi, con la complicità di altri due autori.

Tale ipotesi è stata suffragata dal successivo rinvenimento, in contrada S. Giovanni – agro di Lentini (SR), dei corpi privi di vita di CASELLA e di SARANITI attinti, anch’essi, da colpi di fucile, il cui sopralluogo è stato curato ed eseguito dal Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica di Catania.

In tale contesto, nonché dai conseguenti accertamenti e approfondimenti investigativi, la Squadra Mobile di Catania ha prontamente individuato l’omicida nel citato SALLEMI Giuseppe, dedito alle attività di vigilanza dei fondi agricoli e titolare di una licenza per porto di fucile ad uso caccia. L’assassino è stato pertanto intercettato all’interno della sua abitazione di Scordia, dove deteneva un fucile marca Bernardelli calibro 12 che è stato sottoposto a sequestro, e condotto presso gli Uffici della Squadra Mobile di Catania.
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In tale sede SALLEMI ha rilasciato spontanee dichiarazioni autoindizianti, confessando di avere esploso col proprio fucile, nel corso della serata precedente, diversi colpi all’indirizzo di tre soggetti da lui sorpresi ed inseguiti al fine di impedire la sottrazione definitiva delle arance che avevano trafugato. A dire di SALLEMI, la propria condotta sarebbe avvenuta in quanto gli uomini lo avrebbero intimorito con minacce di morte ed avrebbe pertanto sparato verso di loro ad una distanza di circa 15 metri per allontanarli.

SALLEMI ha poi confermato le proprie dichiarazioni in sede d’interrogatorio reso alla presenza dei Sostituti Procuratori della Repubblica di Catania e di Siracusa e del proprio difensore di fiducia. Alla luce di quanto esposto, al termine dell’interrogatorio, sulla base del quadro probatorio acquisito, le citate Autorità giudiziarie hanno emesso il decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di SALLEMI Giuseppe, il quale, dopo le formalità di rito, è stato associato presso la locale casa circondariale di “Piazza Lanza”.

In data odierna, ad esito dell’udienza di convalida del giorno precedente, ritenendo la sussistenza della gravità indiziaria, il G.I.P. presso il Tribunale di Catania ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di SALLEMI Giuseppe per i reati ascrittigli dichiarando la competenza territoriale del G.I.P. presso il Tribunale di Siracusa.

Sono in corso ulteriori accertamenti investigativi mirati a far luce sul movente e sull’esatta dinamica dei fatti descritti dal SALLEMI anche in ragione degli accertamenti esperiti dai medici-legali che da una preliminare analisi esterna hanno rilevato che i colpi risultano esplosi a distanza ravvicinata.

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