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Comitato scuole Sicure: “Per attingere risorse è necessaria una efficace programmazione”

Siracusa-“La programmazione in materia di edilizia scolastica non può più aspettare, la carenza di risorse finanziarie non deve essere più usata come alibi, perché se c’è la reale volontà degli enti locali, deputati alla manutenzione degli edifici esistenti o alla realizzazione di nuove strutture, i fondi possono essere reperiti partecipando ai bandi con progetti validi per aggiudicarsi i finanziamenti”.

 A parlare è il Comitato scuole sicure di Siracusa che, a distanza di poco meno di 10 giorni dalla celebrazione della Giornata Nazionale per la Sicurezza nelle Scuole (che cade il 22 novembre) ricorda che il Miur, in prossimità della ricorrenza e in sede dell’Osservatorio nazionale per l’Edilizia scolastica ha annunciato lo stanziamento di ulteriori somme per il Piano nazionale di investimenti per la messa in sicurezza delle scuole. Cifra che si aggirerebbe intorno al miliardo di euro.  Fondi che si aggiungerebbero, dunque, ai 1.7miliardi di  euro di mutui BEI (Banca europea per gli investimenti) agli oltre 65 milioni destinati a un Piano straordinario per la verifica dei solai e dei controsoffitti, ai 120 milioni per gli interventi di messa in sicurezza nelle scuole delle aree colpite dal sisma in Centro Italia.

All’Osservatorio Nazionale per l’Edilizia scolastica hanno partecipato anche le associazioni e i rappresentanti delle task force regionali che stanno dando supporto agli enti locali nell’attuazione degli interventi.

“Durante i lavori di quell’incontro- ricorda il direttivo Scuole Sicure di Siracusa, dando eco a quello nazionale- è stato presentato il nuovo cruscotto dell’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica, con le linee di finanziamento attive, l’aggiornamento dei cantieri aperti e chiusi, le risorse liquidate e le economie di spesa”.

“Quindi – concludono i rappresentanti siracusani del Comitato-  che “nessun dorma”! Vigileremo sulle Amministrazioni affinché presentino richieste di finanziamento e se non lo faranno riterremo la loro  astensione una vera e propria “omissione d’atti d’ufficio”.

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