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Siracusa- Onirica, catartica, familiare, come i grandi film di successo internazionali a cui ha fatto da colonna sonora, contagiosa e rigeneratrice come la brezza di mare, in un’afosa giornata d’estate, la musica di Ennio Morricone, proposta ieri sera, dal Coro Lirico Siciliano e dall’ Orchestra Filarmonica della Calabria, diretti rispettivamente dai maestri Francesco Costa e Alfredo Luigi Cornacchia, ha regalato un momento di spensieratezza, nonché uno straordinario input alla ripresa della “normalità socio-culturale”, al pubblico, rigorosamente in mascherina, del Teatro Greco di Siracusa.
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Gli eccelsi musicisti, assieme ai solisti e alle voci del coro, hanno passato in rassegna il repertorio del maestro scomparso, i cui brani hanno fatto il giro del mondo, conquistandolo, nell’ambito della terza edizione del Festival Lirico dei Teatri di Pietra.
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Morricone era un maestro che assemblava note creando poetiche melodie, ma era di poche ma profonde parole. Parole che erano intrise di esperienza, significato ed di emozioni, colte in pieno e trasmesse con coinvolgimento dall’attore Ivan Graziano che le ha recitate, sublimandole, tra l’esecuzione di un brano e l’altro.
Gli applausi non si sono fatti attendere, anzi la platea ne è stata generosa e l’interazione ha raggiunto l’apice durante gli omaggi finali ad un altro simbolo della musica italiana, il siciliano Franco Battiato.
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“La cura”, interpretata da Alberto Munafò e “Centro di gravità permanente” hanno indotto le richieste di bis, concessi dall’esuberante maestro Francesco Costa, che si è lasciato andare alle sue esilaranti, e mai banali, battute, che hanno donato leggerezza e sorrisi.
Quest’ultimo, promotore della rassegna, ha ribadito l’importanza della musica e il valore di farla risuonare in palcoscenici ereditati dal passato.
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Ieri, hanno gradito in circa 2 mila lo spettacolo, che sarà seguito il prossimo venerdì 27 agosto, stesso luogo e stessa ora, dalla “Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni.