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Tra un mese saranno tre anni senza Renzo Formosa. La madre: “Mi manchi come l’aria”

Siracusa- Il dolore della perdita di un figlio è disumano, inconsolabile. La morte è capace di cancellare di botto i sogni, di annullare la speranza, ma non di recidere quel cordone ombelicale che lega una madre ai propri figli. L’impossibilità di accarezzare quei volti, su cui si accendevano i sorrisi che davano un senso alla propria esistenza, diventa una condanna alla vita, un ergastolo scontato dentro la gabbia dei ricordi, avvolti nella cortina di rabbia generata da perché senza risposta. Lucia, la mamma di Renzo Formosa, ogni giorno, traccia sulle pagine social il diario del suo strazio. La vita è diventata la sua stessa prigione dal giorno in cui il cuore del suo primogenito ha cessato di battere, dopo aver lottato per sopravvivere alle gravissime lesioni ripotate in quel maledetto incidente in via Cannizzo.

Il suo dolore è contagioso, penetrante. Difficile impermeabilizzarsi dalle sensazioni di impotenza che genera. In questi giorni di quarantena, per Lucia e tante mamme, come lei, costrette a vivere fra le mura domestiche, che hanno perso calore e colore, uno dei tormenti rimane quello di non poter andare al cimitero a trovare i propri angeli.

Un ulteriore allontanamento forzato che crea angoscia, sconforto. Per le mamme “sopravvissute” i freddi loculi di marmo, paradossalmente, diventano altari su cui piangere e sentirsi più vicine a chi non possono abbracciare, continuare a prendersi cura di chi non morirà mai dentro di loro, assicurandogli presenza, dedizione. Ogni post, in questi momenti di riflessione, diventa un pugno allo stomaco, una morsa al cuore.

Da quando i letti di quelle stanzette rimangono vuoti, con il profumo rarefatto dei loro figli, le mamme come Lucia contano i minuti, i giorni e i mesi di apnea che sono costrette a subire…

Il prossimo mese per Lucia saranno tre lunghi anni di apnea e con il fiato, quello rotto dalle lacrime che ormai hanno solcato il suo di viso, continua a chiedere giustizia per il suo Renzo e per tutte le vittime finite sull’asfalto. .. “Non dimenticatelo, non dimenticateci…Giustizia”.

Mascia Quadarella

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Giornalista