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Aggressione dottoressa Guardia medica di Augusta, Asp e Ordine dei medici si costituiranno parte civile

Augusta-Il direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra esprime severa condanna e indignazione per la vile aggressione subita dalla dottoressa della Guardia medica di Augusta nei confronti della quale rivolge a nome di tutta l’Azienda sentimenti di solidarietà e vicinanza assieme agli auguri per una pronta guarigione.

“E’ vergognoso come ancora oggi si debba continuare ad assistere ad aggressioni e ad atti di inenarrabile violenza non soltanto verbali ma anche fisici all’interno delle strutture sanitarie – dichiara –  nei confronti di medici ed infermieri nell’esercizio del proprio dovere, mentre garantiscono, senza risparmio di impegno e di fatica, la più adeguata assistenza a chi ne ha bisogno. Confido nell’operato dell’autorità giudiziaria, e ci costituiremo parte civile affinché atti così vili e vergognosi, siano puniti con condanne esemplari”.

Il direttore sanitario dell’Azienda Anselmo Madeddu si associa alla indignazione e alla condanna manifestate dal diretto4e generale, porgendo la sua solidarietà alla collega e preannunciando che anche nella sua veste di presidente dell’ordine dei medici di Siracusa si costituirà parte civile al fianco dell’Azienda. “La tutela dei nostri operatori contro ogni forma di violenza rimane tra le priorità della azione amministrativa dell’Asp di Siracusa – dichiara Madeddu –  che ha già posto in essere numerosi interventi, i quali alla luce di tale recrudescenza saranno ulteriormente incrementati con azioni più stringenti, in tutte le strutture sanitarie ospedaliere e territoriali. Tutte le guardie mediche dell’Azienda già da tempo sono state adeguate ai requisiti di sicurezza previsti dalle norme vigenti con l’installazione di citofoni e telecamere e sono stati completati peraltro i lavori di adeguamento, per trasferire la guardia medica di Augusta dal vecchio plesso ospedaliero al nuovo in ambiente adiacente al pronto soccorso così come è già stato fatto in altri presidi ospedalieri della provincia. Ciò oltre a contrastare il fenomeno del sovraffollamento presso i pronto soccorsi, potrà garantire anche un maggiore livello di sicurezza oltre ai requisiti di legge già garantiti”.  

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