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Psicoterapia di Gestalt a scuola, Margherita Spagnuolo ci spiega i perché

Margherita Spagnuolo Lobb

Siracusa- Un punto di riferimento per studenti e famiglie, nella seconda fase della pandemia, quella della ripresa delle attività scolastiche in presenza alternata, è stato sicuramente lo psicologo scolastico.

La figura professionale, il cui ruolo è stato riconosciuto e formalizzato, il 25 settembre dello scorso anno, a seguito di un protocollo d’intesa siglato tra il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi e il Miur, infatti, si è rivelata fondamentale per affrontare le difficoltà e le sfide delle nuove generazioni, in particolare in questo contesto storico, dominato da fragilità e incertezze.

Sull’argomento torna la ricercatrice, psicologa e psicoterapeuta siracusana Margherita Spagnuolo Lobb, direttore della Scuola di specializzazione in Psicoterapia dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, che a termine di un recente seminario sul tema ha annunciato l’organizzazione di un master in psicologia scolastica che inizierà il prossimo autunno, ad ottobre.

Affiancata da altre sue  colleghe, Angela Basile, Elisa Mordocco e Silvia Tosi,  la specialista siracusana ha esposto le ultime ricerche dell’istituto che rappresenta sull’argomento.

“Ci siamo attivati per poter fronteggiare la situazione della scuola oggi, il nostro sguardo sta cambiando”- ha affermato Margherita Spagnuolo Lobb. “I bisogni, già fondamentali nei bambini e nel sistema scolastico, sono diventati molto urgenti, anche in seguito alla pandemia”.

Nel corso dell’ultimo seminario è stato  evidenziato  il ruolo fondamentale che la scuola riveste:  la socializzazione secondaria. Infatti se il nucleo di origine garantisce al  bambino le relazioni primarie, la formazione di un senso del sé, la scuola ha il compito importantissimo di insegnare, dall’infanzia all’adolescenza, ad essere parte di una comunità.

“Ci sono però alcuni aspetti nel sistema scolastico- precisa la ricercatrice- che non vengono attenzionati abbastanza, e sono tuttavia importantissimi. Per esempio, il dover trascorrere molto tempo seduti. Durante la prima elementare un bambino passa da una situazione di gioco nella scuola di infanzia, allo stare fermo ed ubbidire a determinate regole che costringono notevolmente la sua fisiologia spontanea. E questo ha un effetto importantissimo sia sul suo corpo che sulle competenze sociali, perché il bambino impara a stare con gli altri attraverso il movimento corporeo. Ci sono poi le interazioni con i compagni, le invidie, le aggressività, le prepotenze o la sudditanza. Tutte dinamiche che devono essere filtrate dall’adulto.  L’occhio dello psicologo scolastico  attenziona questi processi, interviene tempestivamente senza giudizio ma interrogandosi sulle motivazioni che portano ad esempio i ragazzi ad agire attraverso forme di bullismo. Ci si interroga anche  su cosa provi chi  subisce  la violenza, i compagni che assistono e cosa sente l’insegnante, cosa avvertono i genitori dei bulli e dei bullizzati? Un genitore che accetta tutti i comportamenti del figlio cosa sente? Probabilmente vorrebbe essere sostenuto nelle sue capacità di contenerlo, quindi di fare il genitore. Lo psicologo scolastico della Gestalt lo aiuta, focalizzandosi  su cosa funziona in lui, per sostenerlo. Questo è il suo  sguardo, non valutativo, non interpretativo”.

“L’ obbiettivo finale, è che le persone possano essere rilassate quando sono a scuola”, ha dichiarato Silvia Tosi, “Che riescano a sentirsi riconosciute nelle loro capacità, e questa è la base per poter starci creativamente, sentendo un senso di appartenenza, di radicamento”.

Importantissimo perciò anche il riconoscimento delle emozioni che il docente porta allo psicologo, magari la sua curiosità, la paura, il bisogno di risolvere un problema. E’ necessario supportarlo, perché possa sentirsi pronto a co-creare delle modalità relazionali nuove. Ha  affermato Elisa Mordocco: “Lo psicologo gestaltico a scuola, aiuta inoltre gli insegnanti a differenziare tra  le richieste normali che i bambini ed i ragazzi portano durante la crescita,  dalle sofferenze importanti che a volte  manifestano.  Quelle vanno indirizzate precocemente ad una cura  psicoterapica”.

Ed il saper vedere ed apprezzare la bellezza, spesso tenuta nascosta, è proprio una tipicità della psicoterapia della Gestalt: “Noi riusciamo a prenderci la parte più bella degli studenti”, ha affermato Angela Basile, “Perché non essendoci la valutazione, ma l’attenzione ai vissuti emotivi porta i ragazzi spesso ad un’apertura, ad una riattivazione di corpi, nonostante la mascherina. E tutto questo è davvero coinvolgente”.

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