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Diritto alla Salute, Garante detenuti incontra direttore sanitario Asp 8

Siracusa- «Rapporti tra ASP, amministrazione penitenziaria e ufficio del Garante in materia di tutela del diritto alla salute e di accesso alle cure dei soggetti sottoposti a restrizione della libertà personale.» 

Nella prima mattinata dello scorso 14 ottobre, negli uffici dell’azienda sanitaria provinciale di Siracusa, si è svolto un incontro tra Giovanni Villari, Garante dei diritti delle persone private della libertà ed il nuovo direttore sanitario dell’A.S.P.8 di Siracusa, Salvatore Madonia. 

L’incontro ha avuto il fine, oltre le presentazioni ufficiali, di informare il direttore dei problemi frequentemente incontrati dai detenuti degli istituti carcerari di Cavadonna e Brucoli per l’accesso alle cure e quindi la tutela del loro diritto alla salute che, come risaputo, non è inferiore a quello dei cittadini in libertà. 

Il direttore Madonia ha voluto che all’incontro fosse presente anche la dottoressa Adalgisa Cucè, responsabile dell’U.R.P. (ufficio relazioni con il pubblico), la quale ha fornito spiegazioni e giustificazioni in merito ai soliti ritardi che si verificano tra le richieste avanzate dall’infermeria del carcere per la cura dei detenuti e la prestazione dei servizi sanitari. 

Al fine di velocizzare e migliorare la comunicazione tra il carcere e l’amministrazione sanitaria, il dott. Madonia ha individuato e incaricato nella persona del dott. Micale, l’attuale responsabile di medicina legale, il referente dell’ASP, il quale già da tempo intrattiene rapporti con la direzione della Casa Circondariale di Cavadonna. 

Il Garante ha sottolineato l’impegno e l’attenzione che la direzione della casa circondariale di Cavadonna ha sempre dimostrato in materia di cure, affinchè il diritto alla salute venga garantito a tutte le persone detenute. Poi ha elencato le principali anomalie nei rapporti tra ASP e istituto penitenziario. 

Il primo punto è quello del ritardo nell’erogazione dei servizi inerenti alle visite specialistiche. L’attesa per ricevere una radiografia o una TAC è mediamente superiore ad un anno. A tal proposito la dottoressa Cucè ha puntualmente sottolineato che questo è un problema che non riguarda solo il carcere ma “tutti i cittadini”. Chi si trova in condizione di detenzione, quando richiede prestazioni sanitarie, deve attenersi ai regolamenti e alle direttive imposte dalla struttura e non può optare per un’alternativa. Dal punto di vista della dottoressa, inoltre, l’irregolarità formale di molte delle richieste di cure provenienti dal carcere sarebbe uno degli ulteriori motivi dei ritardi nell’erogazione delle prestazioni sanitarie. Non vi è molta fluidità nelle comunicazioni tra il presidio sanitario all’interno del carcere e l’ufficio predisposto alla ricezione delle richieste, entrambi appartenenti alla stessa amministrazione. Questo costituisce un serio ostacolo all’esercizio del diritto alla salute per chi si trova in stato di restrizione della libertà personale. 

Madonia, mostrando attenzione e interesse, ha promesso il suo impegno per l’erogazione dei servizi diagnostici di radiologia attraverso l’invio di un U.R.M. (unità radiologica mobile) presso la struttura di Cavadonna. Problema a se stante è quello degli esami endoscopici. Ritardi in tutta la provincia di Siracusa e non solo, quindi non soltanto nei confronti dell’istituzione penitenziaria. 

Il secondo punto della discussione è stato la richiesta di una maggior frequenza di visite psicologiche e psichiatriche. Al momento viene erogata una visita settimanale e il Garante chiede che ne vengano erogate almeno tre, per permettere ai detenuti che soffrono di disturbi psicologici e psichiatrici di ricevere le cure adeguate. 

Il terzo punto della discussione ha riguardato l’infermeria dell’ospedale e la predisposizione dei dispositivi sanitari. Il Garante ha segnalato come l’infermeria sia dotata di dispositivi, accessori e arredi vetusti, non adeguati all’ambiente sanitario e alle esigenze dell’istituto penitenziario di Cavadonna, secondo a livello regionale in termini di presenze di detenuti. A tal proposito il Garante auspica un’eventuale e prossima visita del direttore Madonia presso i locali l’area sanitaria di Cavadonna a scopo conoscitivo. 

Il direttore del carcere ha dichiarato che è sua competenza la predisposizione e la manutenzione straordinaria dei locali ma che è competenza dell’ASP la predisposizione dei dispositivi e dei presidi sanitari e la loro manutenzione.  

Il quarto ed ultimo punto della discussione ha riguardato la predisposizione di una linea diretta di comunicazione tra il carcere e l’ASP, che è anch’essa di competenza dell’amministrazione sanitaria.  

“Il nuovo direttore sanitario ha mostrato- scrive il Garante- la sua piena disponibilità a risolvere, nei limiti delle sue possibilità, le problematicità emerse dai sopralluoghi svolti dal Garante.  

Da poco tempo è stato nominato un nuovo dirigente sanitario che si occuperà della gestione dell’area sanitaria interna all’istituto Cavadonna, il dott. A. Calamaro. Si evince pertanto che è in corso un tentativo di potenziamento degli strumenti sanitari a disposizione dei detenuti. Si nota inoltra che vi è un leale spirito di collaborazione tra le due amministrazioni, nelle persone dei nuovi membri che ne fanno parte, e c’è quindi l’auspicio che tutto ciò possa comportare per il futuro, proficui risultati. Ci aspettiamo cure e assistenza medico-sanitaria migliori, a sostegno del diritto alla salute anche per le persone private della libertà personale”. 

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Giornalista