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Cassibile, baraccopoli e assembramenti di immigrati l’Sos lanciato da Paolo Romano, ieri breve protesta

Cassibile- “E’ da gennaio che lanciamo un grido di allarme rimasto inascoltato. Ancora prima del lockdown avevamo cercato di attirare l’attenzione delle istituzioni locali su Cassibile, dove si sta estendendo, da tempo, una baraccopoli in cui persone provenienti da altri Paesi per prestare la loro manodopera in campagna vivono in condizioni disumane, con carenze igienico-sanitarie che creano non poche preoccupazioni nella popolazione residente”. A parlare è l’ex presidente della circoscrizione, più volte confermato al quartiere, Paolo Romano. “Abbiamo presentato esposti, interrogazioni, lanciato Sos attraverso i giornali, ma il silenzio ha seguito i nostri appelli”. ” Non accettiamo da nessuno lezioni di accoglienza- sottolinea- la nostra comunità non ha alcun pregiudizio di natura razzista, anzi può essere presa a modello, come esempio di integrazione e solidarietà. Proprio per questo, ieri pomeriggio, abbiamo protestato estemporaneamente, perché vogliamo tutelare questi immigrati bisognosi di sostegno, esposti a grossi rischi come di conseguenza le famiglie del posto- continua Romano- nel bel mezzo della pandemia che stiamo affrontando e subendo. Abbiamo cercato l’aiuto da chi ha l’autorità per garantirlo. Purtroppo, queste persone oltre a bivaccare in luoghi inappropriati, circolano in città senza mascherine, creando degli assembramenti, violando, forse anche inconsapevolmente, le norme di contenimento. Apprendiamo dei provvedimenti presi all’Ars, soltanto ieri, e nel frattempo che si proceda con gli interventi annunciati qualcuno venga a controllare queste persone e ad assisterle anche dal punto di vista sanitario.

Paolo Romano incalza sull’autonomia del borgo a sud di Siracusa. Una frazione decentrata e, a suo dire, troppo spesso trascurata, essendo ormai priva di rappresentanza politica.

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