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Reale torna a parlare di Siracusa città governata senza Consiglio comunale

“Una legge irragionevole e illiberale, tutta siciliana e solo siciliana, sta uccidendo la democrazia a Siracusa. Non è possibile che nessuno, né il presidente della Regione Musumeci, né l’assessore regionale agli Enti Locali, né i consiglieri regionali, né i rappresentanti di partito stiano ancora in silenzio e venga punito un intero Consiglio comunale di un città di 120mila abitanti invitato a lasciare per sempre l’aula solo per avere fatto il proprio dovere. I consiglieri che hanno votato no a quel bilancio lo hanno fatto in piena coscienza, mentre oggi a governare rimane un sindaco eletto con appena il 18% dei voti di questa città. Neanche nelle peggiori dittature accade una cosa del genere e la democrazia è oramai solo un ricordo”.

Diretto e senza giri di parole il commento di Ezechia Paolo Reale sullo stato di democrazia e sullo stato di abbandono da parte dei rappresentanti regionali verso Siracusa.

“Vorrei fare comprendere – aggiunge Reale –  a quanti hanno gettato la questione  nel solito umorismo da bar che i consiglieri comunali pur facendo il loro dovere, ovvero esprimendo il proprio legittimo parere su un bilancio valutato illegittimo, sono stati spediti a casa, permettendo ad un podestà di governare da solo. Come ogni legge ad personam, fatta per salvare una sola persona, il sindaco Orlando, questa stessa legge sta ammazzando la democrazia. Se, dunque, un rappresentante del popolo vota secondo coscienza un provvedimento contro il potere, in questo caso il sindaco, viene mandato a casa e costretto al silenzio.

 Quando abbiamo deciso di non votare il bilancio lo abbiamo fatto con coscienza, ci siamo opposti ai trucchetti del passato, abbiamo fatto un atto di disobbedienza civile che avrebbe dovuto smuovere ogni coscienza realmente democratica.

Il risultato? Nessuna reazione. Non gli è importato niente a nessuno, né a consiglieri regionali, né ad assessori regionali. I grandi temi dei valori e delle libertà evidentemente non abitano più la politica, in altre faccende affancendata.

Mi stupisce il comportamento del sindaco, che si definisce progressista ma di fronte ad una battaglia di principio e di civiltà come questa non solo si tira indietro, ma addirittura si batte per restare da solo alla guida della città”.

“Chiedo alla città – conclude Reale – di rappresentare questo tema e questa preoccupazione. Oltre a supportare la battaglia dei consiglieri comunali bisogna cominciare a pensare che un uomo solo al comando fa sempre male. Faccio un appello a tutta la città e ai rappresentanti delle varie categorie, alle tante professionalità che devono mettersi al servizio di questa città e formare un governo ombra. E’ giusto che tanti si facciano avanti. Mi piacerebbe vedere anche l’interesse di persone nuove per una politica giovane e pulita. Non è detto che se le cose sono andate sempre così debbano continuare ad andare così. E’ una nostra scelta”.

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Giornalista