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“La zona grigia”, avviata petizione su piattaforma social per richiedere dimissioni vertici Asp Siracusa

Siracusa- Da settimane i riflettori delle forze sociali e della stampa locale sono stati puntati sull’efficienza organizzativa dell’Asp di Siracusa nella gestione dell’Emergenza sanitaria in corso. Secondo una buona parte dell’opinione pubblica la valutazione non era per nulla elogiativa. La critica nei confronti dell’Azienda sanitaria provinciale, poi, si era fortemente inasprita dopo la denuncia, divulgata sui social, di un infermiere (che in prima battuta la stessa Asp aveva disconosciuto come proprio dipendente), che usando modalità e toni non condivisibili, aveva messo in luce l’inadeguata tutela degli addetti ai lavori, costretti ad operare in prima linea contro il Coronavirus privi dei dispositivi di sicurezza conformi (mascherine, tute e visiere anti-contagio). Da quel momento, i sindacati e alcune forze politiche (alcune delle quali fino ad allora in silenzio) si sono scaraventati contro i vertici aziendali, dando vita ad un acceso contraddittorio. Ieri sera, poi, la puntata di Report, sulla rete nazionale, ha ancora di più indebolito la “reputazione” dell’Asp, tanto che sui social è partita una petizione, ribattezzata “La zona grigia” in cui vengono richieste le dimissioni dei direttori generale e sanitario dell’Asp.

Petizione, su change.org, promossa da Peppe Patti, che recita: “Chiediamo che vengano rimossi immediatamente il direttore generale e il direttore sanitario dell’Azienda Sanitaria di Siracusa. Abbiamo riscontrato guardando la puntata di lunedì 6 aprile del programma Report che a Siracusa l’emergenza Covid-19 viene gestita con delle enormi lacune procedurali. Molti cittadini non si sentono tranquilli e chiedono un sistema sanitario adeguato a contrastare questa epidemia. A Siracusa quanto visto su Report non tranquillizza i cittadini siracusani e da un’immagine del sistema sanitario siracusano al quanto deficitario.Avevamo un mese di vantaggio sui contagi e non è servito per porre in essere le migliori soluzioni che avrebbero consentito di limitarli almeno nel nostro territorio.Dalla gestione del Pronto Soccorso alla gestione dei tamponi. Il virus si è propagato all’interno dell’Ospedale Umberto I contaminando anche reparti sensibilissimi come quello di oncologia. Se ci fosse stata maggior celerità nell’effettuare i tamponi probabilmente avremmo avuto a Siracusa anche qualche decesso in meno”.

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Giornalista