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Teatro Massimo Città di Siracusa finalmente il programma

Siracusa- Il prossimo autunno sarà inaugurata la prima vera stagione di spettacoli ed attività culturali al Teatro comunale Massimo Città di Siracusa, restituito alla comunità, in tutto il suo splendore, dopo un tortuoso restauro durato decenni.

Il sipario si rialzerà, finalmente, dopo una lunga attesa e molte aspettative, con un ricco cartellone di opere per tutti i gusti, grazie alla ricca programmazione proposta da Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale, vincitore del bando per la gestione delle attività.

“Un teatro si apre quando annuncia le proprie attività stanziali – ha affermato il direttore del Centro di produzione teatrale, Orazio Turrisi – al di là delle manifestazioni saltuarie o di eventi e oggi non possiamo che essere felici e orgogliosi di presentare il ricco cartellone della stagione teatrale anche qui a Siracusa.  Forte di decenni di esperienza e della voglia di fare, intrattenere e sperimentare, ora il Teatro della Città avvia la nuovissima Stagione 2023-2024 della sala aretusea, seguendo quella sorta di mantra Coraggio e passione… si ricomincia da tre che – come annunciato durante la conferenza stampa di presentazione di tutte le attività che si è tenuta a Catania, vede in questo luogo – che si aggiunge alle due sale catanesi già in gestione (Teatro Vitaliano Brancati e Piccolo Teatro della Città) – una grande, entusiasmante sfida. Una sfida da intraprendere in sinergia con il Comune e con le forze culturali e sociali di questo territorio, nell’ottica di offrire alla città una programmazione e progettualità continuativa di spettacoli dal vivo e di grande qualità”.

Pietra miliare del teatro siciliano, presente alla conferenza stampa di presentazione, il coinvolgente attore catanese Tuccio Musumeci, che ha ricordato come la città di Siracusa sia sempre stata amante del teatro. Nel corso della presentazione sono stati registrati i brevi interventi della sovrintendente dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, Valeria Told e della consigliera delegata Inda Marina Valensise, che hanno sottolineato entusiasmo e fermento nel condividere dei progetti condivisi tra Inda e il Teatro Massimo Città di Siracusa.

A portare i saluti del sindaco Francesco Italia il capo di gabinetto Michelangelo Giansiracusa, che ha sottolineato gli sforzi dell’Amministrazione per raggiungere questo obiettivo.

Corrado Genovese, presidente Asam ha illustrato il programma della stagione concertistica, che si terrà sempre al Teatro Massimo Citta di Siracusa.

“Con la presentazione del cartellone di prosa e concertistico 2023/2024 del Teatro Massimo – afferma l’assessore alla Cultura Fabio Granata – giunge a compimento un lungo percorso di ricostruzione di quello che è il tempio laico della città. Siracusa, capitale del teatro antico, ha nuovamente un teatro in piena funzione, con le sue stagioni, gli abbonamenti, il suo foyer inteso come momento di aggregazione e socializzazione.

E’ un grande giorno che potrebbe segnare l’inizio di quella ricomposizione della città che tutti auspichiamo. Se oggi siamo qui a parlare di cartelloni e compagnie è perché dal 2003 la classe dirigente della città ha lavorato per la ricostruzione di uno dei suoi simboli. Un ringraziamneto anche a Gaetano Azzia come presidente Commissione Spettacoli Tutte le Amministrazioni precedenti, da Bufardeci a Visentin, da Garozzo a quella di Francesco Italia hanno spinto nella stessa direzione. Così come hanno fatto i miei predecessori, e ricordo Enzo Vinciullo e Ferdinando Messina, che hanno seguito tutto l’iter amministrativo e tecnico che oggi restituisce alla città il suo Teatro Massimo.”

  

La presentazione del programma delle Attività 2023-2024 rappresenta un momento importante per la città, legata fortemente al mondo del teatro, che ha sofferto a lungo l’assenza di una programmazione radicata e continuativa e la chiusura di questo luogo, già di per sé, un gioiello architettonico. Basti vedere la meraviglia degli affreschi della volta centrale con “Dafne in un bosco popolato di ninfe” realizzati da Gustavo Mancinelli o le decorazioni in gesso, opera di Rocco Enea e Giuseppe Lentini e i fregi in legno e cartapesta di Giuseppe Nicolini. Il teatro venne commissionato nel 1872 dal sindaco Alessandro Statella all’ingegnere militare Antonino Breda. In seguito subentrò l’ingegnere Giambattista Basile e, infine, l’architetto Giuseppe Damiani D’Almeyda, già progettista del Politeama di Palermo. Inaugurato per la prima volta nella primavera del 1897, con la rappresentazione della Gioconda di Ponchielli e del Faust di Gounod, fu chiuso nel 1957 (anno della messinscena Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti).

Stagione 2023-2024

Commedie brillanti, nuova drammaturgia e uno sguardo al panorama contemporaneo. È un lungo viaggio nello sfaccettato mondo del teatro quello che il Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale propone con i 10 spettacoli del cartellone per la Stagione 2023-2024. Sul palcoscenico di via del Teatro, si avvicenderanno i beniamini di sempre, amici storici e tanti nuovi ospiti, impegnati in testi della tradizione e in pregevoli nuove produzioni.

L’inaugurazione della stagione, con la direzione artistica di Orazio Torrisi, si terrà venerdì 20 ottobre con un grande classico: L’altalena di Nino Martoglio che vede il maestro Tuccio Musumeci, grande capocomico del teatro italiano insieme con Miko Magistro e Guia Jelo, in una co-produzione di grande successo del Teatro della Città e del Teatro Stabile di Catania, diretta da Giuseppe Romani. La pièce, dopo il successo del debutto catanese e le prime date della tournèe estiva nazionale, approderà a Siracusa quale spettacolo inaugurale di una stagione che alternerà teatro di tradizione, proposte di respiro internazionale e drammaturgia contemporanea. In scena, oltre ai tre beniamini del pubblico Musumeci, Magistro, Jelo, la compagnia formata da Filippo Brazzaventre, Carmela Buffa Calleo, Agata Montagnino, Santo Pennisi, Emanuele Puglia, Santo Santonocito, Luana Toscano.

Il cartellone proseguirà a novembre con Liolà. Il capolavoro di Luigi Pirandello arriva in scena con la regia del cantattore Mario Incudine e dell’eclettico Moni Ovadia. La commedia del premio Nobel girgentano vedrà protagonista la Compagnia del Teatro della Città, capitanata per l’occasione proprio da Mario Incudine e con la partecipazione straordinaria del maestro Tuccio Musumeci nei panni di zio Simone, personaggio cinico e contraltare del giovane Liolà che, invece, rappresenta la vita, il canto, la poesia, il futile ancorché necessario piacere. Un grande omaggio al teatro di fattura siciliana ma di respiro internazionale e contemporaneo.

A novembre, un salto nella letteratura internazionale con Anna Karenina di Lev Tolstoy, uno dei romanzi più importanti della storia della letteratura che diventa pièce teatrale in questa produzione del teatro Stabile di Catania con la regia di Luca De Fusco e l’interpretazione della grande Galatea Ranzi. Una scelta importante di politica culturale quella di portare in scena in un periodo assai particolare del rapporto tra la nostra cultura e quella russa per distinguere tra il dissenso politico sull’azione dello stato russo e il consenso entusiastico che la cultura europea occidentale deve alla cultura e alla letteratura russa.

Sempre a novembre, sarà la volta del testo teatrale I due papi di Anthony McCarten da cui è stato tratto l’omonimo film Netflix. Interpretato da due grandi attori del panorama nazionale, Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo, la pièce è stata accolta come ‘un lavoro strepitoso’ al suo debutto al Festival di Borgio Verezzi. E ora, il testo teatrale– incalzante e profondo, avvincente e ironico – approda al Massimo di Siracusa in questa produzione firmata dal regista Giancarlo Nicoletti. Fra documento storico, humour e dramma, l’opera ripercorre non solo i giorni frenetici che portarono dalla rinuncia di Benedetto all’elezione di Francesco, ma anche le “vite parallele” di due uomini molto diversi, accomunati dallo stesso destino.

Il maestro Tuccio Musumeci sarà anche protagonista dello spettacolo cult della tradizione siciliana: il musical Pipino il breve che, dopo il grande successo di pubblico e di critica che riscuote da ormai 45 anni, è tornato con una produzione rinnovata del Teatro della Città nel 2022 riscuotendo un grandissimo successo tanto da spingere la produzione a inserire ripetutamente repliche aggiuntive al Teatro Brancati. Lo spettacolo – capolavoro dell’indimenticabile Tony Cucchiara – con l’inossidabile attore siciliano nei panni del re di Francia Pipino andrà in scena durante il periodo delle festività natalizie.

A gennaio, Lina Sastri sarà protagonista di Nozze di sangue, testo del poeta e drammaturgo spagnolo Federico García Lorca, firmato da Lluís Pasqual regista di prosa e d’opera, che ha conosciuto e frequentato l’artista andaluso. In una nuovissima produzione del Teatro Stabile di Catania, Pasqual porta in scena, accentuandone l’aspetto poetico e lontano da ogni naturalismo, il dramma scritto dall’autore andaluso nel 1933. Uno spettacolo in cui, contando sulle doti di una protagonista come Lina Sastri, si fondono parole, danza e canto.

Nel mese di febbraio, sarà il momento de La lupa di Giovanni Verga con la regia e interpretazione, nel ruolo del titolo, di Donatella Finocchiaro. Coprodotta dal Teatro Stabile di Catania e dal Teatro della Città, la pièce, con il progetto drammaturgico di Luana Rondinelli che collabora alla regia e con i coinvolgenti movimenti di scena di Sabino Civilleri vede, al fianco della Finocchiaro, un cast di prim’ordine tra cui Bruno Di Chiara nel ruolo di Nanni Lasca. Un’opera originale in cui Donatella Finocchiaro interpreta e porta in scena una Gna Pina libera, rivoluzionaria e che si batte contro il concetto di vergogna e per affermare la propria condizione di donna autodeterminata. 

Due autentici fuoriclasse – Giuseppe Pambieri e Carlo Greco – diretti dall’eclettico Moni Ovadia, sono i protagonisti di Nota stonata di Didier Caron che arriva in scena a marzo. Si tratta di uno spettacolo teatrale in cui regna una suspence degna di un thriller psicologico. Una pièce “deflagrante” premiata come spettacolo di maggior successo durante la 54° edizione del Festival teatrale di Borgio Verezzi con il Premio Camera di Commercio Riviere di Liguria per il 2020.

Ancora drammaturgia internazionale, ad aprile, con la firma, stavolta, di Arthur Miller, presente in cartellone con la pièce Erano tutti miei figli diretta da Giuseppe Dipasquale. Lo spettacolo – interpretato da uno dei più grandi interpreti del panorama teatrale italiano quale Mariano Rigillo in compagnia di un cast di attori di altissimo livello quali Anna Teresa Rossini, Filippo Brazzaventre, Ruben Rigillo, Silvia Siravo, Barbara Gallo – rigira il coltello nelle piaghe della società americana del secondo dopoguerra, infrangendo gli ideali della famiglia, del successo e del denaro con un dramma che sembra scritto ai giorni nostri.

A chiudere la Stagione, a maggio, sarà uno spettacolo “siciliano e contemporaneo”: Troppu trafficu ppi nenti, scritto da Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale. Lo spettacolo, diretto da Giuseppe Dipasquale, vede protagonisti Ruben Rigillo, Angelo Tosto, Ramona Polizzi, Lucia Portale, Anita Indigeno, Lorenza Denaro, Filippo Brazzaventre, Daniele Bruno, Cosimo Coltraro, Luciano Fioretto, Alex Caramanna, Valerio Santi, Rosario Valenti, Pietro Casano. Il testo gioca con “la teoria” secondo cui Shakespeare avrebbe anche potuto essere un siciliano ovvero un certo Michele Agnolo Florio. Camilleri e Dipasquale rivisitano il classico shakespeariano Troppo rumore per nulla in pura venatura sicula e dall’incipit surreale viene fuori una pièce teatrale che trasforma il rigore inglese in una farsa isolana, mantenendo intatto il copione teatrale e trasformandolo in una ancora più godibile commedia.

Nuovoteatro

La drammaturgia contemporanea con la sua attenzione focalizzata sull’attualità e la realtà da rileggere e comprendere, nonché sulla sperimentazione e l’innovazione, è al centro della sezione Nuovoteatro che parte con le dieci proposte (ma sono destinate a crescere), dove si incontrano le migliori firme drammaturgiche di questi anni, e per il quale il Teatro della Città, venendo anche incontro agli spettatori meno avvezzi al vincolo dell’abbonamento – ha immaginato proposte di abbonamento più snelle ed elastiche, con la possibilità di acquistare le card.

Si inaugura in grande stile con Misericordia, scritto e diretto da Emma Dante: una favola contemporanea che racconta la fragilità delle donne, la loro disperata e sconfinata solitudine. La pièce della drammaturga e regista palermitana – con Italia Carroccio, Manuela Lo Sicco, Leonarda Saffi, Simone Zambelli – è una coproduzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale, Teatro Biondo di Palermo, Carnezzeria e racconta la storia di tre prostitute e un ragazzo disabile di cui si prendono cura. La storia di tre donne che nonostante l’inferno di un degrado terribile, crescono un bambino come se fosse figlio loro e “Arturo, il pezzo di legno, accudito da tre madri, diventa bambino”.

Segue il progetto particolare N.E.R.D.s – sintomi del Teatro Filodrammatici di Milano. Testo e regia Bruno Fornasari, interpretata da Tommaso Amadio, N.E.R.D.s – sintomi è una commedia nera, provocatoria, che parte dalla famiglia come rassicurante paradigma di una società sana per raccontarci il rovescio della medaglia. N.E.R.D. (Non Erosive Reflux Desease) in medicina è l’acronimo che indica il reflusso non erosivo, un classico bruciore di stomaco fastidioso ma apparentemente innocuo.

La tematica delicata e quanto mai attuale della violenza di genere è al centro dello spettacolo Taddrarite di Luana Rondinelli, vincitore come miglior spettacolo e miglior drammaturgia al Roma Fringe Festival. Lo spettacolo, che vede protagoniste Donatella Finocchiaro, Luana Rondinelli, Giovanna Mangiù – nei panni delle tre sorelle che, proprio come pipistrelli, hanno sempre vissuto nell’oscurità violenze e sopraffazioni domestiche –  arriva sul palcoscenico di Siracusa dopo aver riscosso successi ovunque sia stato rappresentato anche grazie alla leggerezza e raffinatezza con cui è trattato l’argomento, tanto da spingere al sorriso senza far mai mancare la riflessione. Un’incursione nella drammaturgia contemporanea siciliana che è da sempre nella programmazione del centro di produzione Teatro della Città.  

Il regista Emanuele Gamba dirige l’attrice Daniela Poggi in Emily Dickinson – Vertigine in altezza di Valeria Moretti mettendo in scena un’esistenza incendiaria – quella della poetessa americana – nell’America bigotta e puritana della seconda metà dell’Ottocento. Lo spettacolo racconta la ribelle Emily Dickinson e la sua capacità di amare universale: figure femminili o maschili, il pettirosso, i giacinti, le colline, i tramonti, il sole, la luce.

Vincenzo Pirrotta, uno dei grandi protagonisti siciliani del teatro e del cinema italiani, sarà protagonista di Storia di un oblìo, intenso e drammatico monologo di Laurent Mauvignier portato in scena dal regista Roberto Andò. Uno spettacolo forte in cui uno scarno fatto di cronaca racconta un abuso di potere cieco e spregevole: un uomo entra in un supermercato di una città francese e ruba una lattina di birra e quattro addetti alla sicurezza lo trascinano nel magazzino e lo ammazzano di botte.

L’attore Blas Roca Rey sarà regista e protagonista dello spettacolo Arrocco siciliano dal libro di Costanza Di Quattro. Una storia ambientata a Ibla, dove la farmacia Albanese rimane orfana di colui che da tanti anni la amministra con riserbo monastico e a succedergli arriva da Napoli un giovane senza passato, accolto da ostilità e diffidenza che piano piano si sciolgono in un cauto abbraccio, il paese prende a pulsare e la farmacia a rivivere. Ad Antonio Fusco, questo il suo nome, toccherà navigare tra rimorsi polverosi e sciatiche ostinatissime, menzogne sottopelle e vizi feroci, amicizie insperate e cicalecci di popolo.

In cartellone spicca anche Se son fiori moriranno, primo atto di un Dittico del sabotaggio dell’autore e regista Rosario Palazzolo. Al centro di questa insolita indagine teatrale, ci sono una madre e una figlia, un’agonia lunga quindici anni, una stanza sprangata, un dolore che sbatte sulle pareti, che rimbalza sui corpi, che si allunga e si allarga continuamente, che si contrae, che prova a far cambiare faccia alla faccia, umore all’umore, trasformandosi in un’alternativa, la migliore di tutte, anzi l’unica possibile. Interpreti Chiara Peritore e Simona Malato.

Il dramma della violenza di genere e del femminicidio, visto da vari punti di osservazione è alla base dello spettacolo Barbablù. Mario Incudine, fine cantattore siciliano è protagonista dell’uomo-mostro Barbablù in questo spettacolo di Costanza Di Quattro con la regia Moni Ovadia in cui la favola antica diventa un racconto marcatamente noir.


Segue Sulla morte senza esagerare, un omaggio alla poetessa polacca Wisława Szymborska. Ideata e diretta da Riccardo Pippa, la pièce con Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti, Matteo Vitanza (Compagnia dei Gordi, gruppo di ex allievi della scuola Paolo Grassi di Milano che lavorano insieme da più di dieci anni e hanno creato una compagnia indipendente dal successo internazionale), affronta il tema della morte in chiave ironica e divertente attraverso un uso non convenzionale di maschere contemporanee.

A completare la proposta sarà la prima opera drammaturgica della scrittrice siciliana Silvana Grasso, La Scattiata, prodotta dal Teatro della Città, è un’opera di grande successo di pubblico e di critica che, dopo il debutto assoluto a Catania e le date di Enna e Gela, arriva a Siracusa. La regia di Salvo Piro  e l’interpretazione di Franco Mirabella e Manuela Ventura lo spettacolo può, a buon diritto, essere considerato un gioiello d’eccellenza siciliana per uno sguardo dissacrante e attualissimo sui fallimenti piccoli e grandi che si annidano nelle nostre storie quotidiane.

LABORATORI, WORKSHOP, FOCUS, COLLABORAZIONI

Proporre approfondimenti e formazione continua ad attori, registi, drammaturghi e professionisti del teatro, è sempre stata una delle attività in cui il Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale si è impegnato in questi anni. Ora si punta a portare queste collaborazioni già avviate e ad attivare nuove sinergie, per un coinvolgimento ancora maggiore del pubblico in percorsi conoscitivi e focus che permetteranno di approfondire meglio alcuni dei maggiori autori e artisti contemporanei.

Focus

Durante la stagione 2023-2024, infatti il Teatro della Città avvierà tre focus sulla drammaturgia contemporanea siciliana con tre dei maggiori autori-drammaturghi-registi isolani, rispettivamente nelle tre sale del Teatro della Città: Luana Rondinelli al Teatro Brancati, Gaspare Balsamo al Piccolo Teatro della Città e il siracusano Francesco Randazzo al Teatro Comunale di Siracusa.

Francesco Randazzo, scrittore e regista aretuseo, attivo in Italia e allʼestero per importanti teatri e festival e fondatore della Compagnia degli Ostinati sarà protagonista a Siracusa del focus con tre spettacoli: Io sono Chiara; Clitè; Crisòtemi -Hikikomori ad Argo.

Io sono Chiara” di Francesco Randazzo, con la regia di Giovanni Carta, è la storia di una bimba rapita da un orco a soli due anni, cresciuta con lui e diventata la sua bestiolina. Cretina è l’unico nome a cui risponde, finché non scopre di essere Chiara quando viene liberata dalla polizia. Con questo testo, Emanuela Trovato ha vinto il Premio migliore attrice a Corti in Cortile 2021.

Clitè“, scritto da Randazzo in un buffissimo miscuglio di lingue e dialetti, è una grande prova d’attore (in questo caso Franco Mirabella), un fuoco d’artificio scenico e interpretativo coinvolgente. Ed è un inno alla ribellione femminile contro la prevaricazione della storia scritta dagli uomini, la presa di posizione di Clitennestra, che da simbolo del tradimento, ribalta la narrazione dei fatti. 
La pièce “Crisòtemi -Hikikomori ad Argo” di Francesco Randazzo e Alessandra Fazzino che la interpreta, racconta la storia di Crisotemi, figlia di Agamennone e Clitennestra, sorella di Elettra e di Ifigenìa, personaggio minore della saga degli Atridi. La scomparsa, la dimenticata. Sfiorata dal racconto del mito, menzionata di sfuggita, praticamente cancellata.

Collaborazioni

Nell’ottica di avvicinare i più piccoli e i giovani al palcoscenico, il Teatro della Città ha già avviato anche nel siracusano un’interessante collaborazione con alcuni istituti scolastici del territorio non solo con proposte teatrali ma anche con laboratori e momenti di approfondimento.

Allo stesso modo, continua la sinergia che il Teatro della Città ha stretto con l’Università di Catania e in particolare con il Dipartimento di Scienze Umanistiche per far avvicinare gli studenti universitari al teatro. Una collaborazione proficua che riguarderà, appunto, anche la città di Archimede.

Sempre stretta la collaborazione con Artelè con cui, dall’anno scorso, è stato promosso il Festival MediterrArtè – Classico Contemporaneo che si snoda, appunto, tra il territorio catanese e quello siracusano e che mette insieme suggestioni classiche e contemporanee, riconoscendovi un legame indissolubile in grado di trattare temi universali nel segno della contaminazione, della multimedialità e dello scambio interculturale.

Riguarderà anche Siracusa, una delle collaborazioni internazionali che il Teatro della Città ha avviato negli ultimi anni: Interactiones – Interazioni e Pratiche della Scena Contemporanea dei Sud, progetto che intende creare una rete teatrale fra Italia, Europa Mediterranea, Europa dell’Est e Latino America valorizzando le forme della drammaturgia contemporanea e sperimentando nuovi modelli produttivi internazionali e sostenibili. L’obiettivo è creare un gruppo di lavoro formato da giovani artisti e artiste provenienti da tutti i paesi partner (Italia, Argentina, Cile, Peru, Spagna, Albania), sostenerne la mobilità internazionale e sviluppare nuovi processi di formazione e di produzione attraverso una serie di attività laboratoriali e di confronto. La partnership è formata da tre Centri di Produzione del Sud Italia, il Teatro della Città di Catania (capofila), il Teatro Libero di Palermo e il Teatro Koreja di Lecce,  insieme a PAV/Fabulamundi, alla Fondazione Ente Ville Vesuviane e Artelè (riunite in ATS), nonché da un importantissimo partenariato internazionale che comprende il Teatro La Plaza di Lima anche il Complejo Teatral de la Ciudad de Buenos Aires, il Teatro Coliseo, il Centro Cultural Recoleta, La Bienal Arte Joven, il Teatro 25 de Mayo a Buenos Aires, Matucana100 di Santiago del Cile, il FITT (Festival Internazionale di Teatro di Terragona) il Tirana Cultural Center – Teatro Metropol, il KVS Bruxelles – Festival Proximamente e molti altri.  Il progetto, quattro volte vincitore del bando del MIC – Boarding Pass Plus, si concluderà nell’ottobre del 2024.

Ultima, ma solo in ordine di tempo, non certo d’importanza, la collaborazione con l’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa. Il teatro diventa così contenitore culturale anche per la Fondazione presente in città da oltre 100 anni e per i giovani allievi dell’ADDA. A dicembre verrà messo in scena Operette morali/Leopardi the best. Gli allievi del terzo anno del corso per attori ADDA, diretti da Giorgio Sangati, presentano uno studio sulle “Operette morali” di Giacomo Leopardi. Mauro Avogadro recita alcune tra le più famose poesie di Leopardi accompagnato dalle musiche originali eseguite dal vivo dall’autore Gioacchino Balistreri. A gennaio sarà la volta de L’Istruttoria di Peter Weiss con la regia di Daniele Salvo che quest’anno ha diretto al Teatro Greco con successo la commedia di Aristofane La Pace, infine, a marzo, Elettra o la caduta delle maschere, da una riscrittura teatrale del mito degli Atridi di Marguerite Yourcenar per la regia di Mauro Avogadro.

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Giornalista