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Il Coro Lirico Siciliano fa sognare con Dalla e Battiato, il 31 “Opera”

Coro Lirico Siciliano

Siracusa- “Il Coro Lirico Siciliano” è tornato, da venerdì scorso, a far vibrare con la grande musica gli antichi spalti del Teatro Greco di Siracusa, che ha ospitato la serata inaugurale della IV edizione del “Festival Lirico dei teatri di Pietra”.

La cavea del parco archeologico della Neapolis si è “risvegliata” sulle note dei brani più celebri dei due compianti cantautori italiani, Lucio Dalla e Franco Battiato, alle cui poesie cantate è stata dedicata l’attesa “prima”, della serie di eventi che, questa estate, faranno risuonare di emozioni i “luoghi della cultura” dell’Isola.

Sul palco del Colle Temenite, col sottofondo naturale delle “cicale in festa”, avvolto dai diradati riflessi del crepuscolo,  che segnano il passo alla sera, l’elegante coro ha fatto il suo ingresso, accompagnato dai musicisti dall’orchestra filarmonica della Calabria, affidando il repertorio dei due artisti alle voci palpitanti di giovani solisti.

Al microfono si sono alternati: Tatiana Bisceglia, Federica Contarino, Alessandro Faro, Martina Isaia, Alberto Munafò, Nicoletta Palermo, Federico Parisi, Costanza Paternò , Giuseppe Santangelo e una maestosa Rita Botto, sulle note del sax soprano di Fabio Tiralongo, delle percussioni di Giovanni Caruso, della fisarmonica di Rosario Dragotto, del piano di Ruben Micieli e Corrado Neri, che hanno curato gli arrangiamenti.

A dare ritmo e quella giusta dose di ilarità allo spettacolo è stato, come di consueto, il direttore del Coro, l’esuberante e profondo Maestro Costa, che da ambasciatore della sicilianità pura, col suo stile inimitabile, ha “galvanizzato” il pubblico, che non si è risparmiato in termini di interazione, sfoderando il proprio spirito “cantereccio” sugli intramontabili “Attenti al lupo”, “Caruso” , “La Cura”, “Cerco in centro di gravità permanente”.

Gli applausi sono stati ripetuti e spontanei, prolungati e carichi di gratitudine. La Gratitudine di chi è tornato indietro negli anni, ha ripercorso frame della propria esistenza tra le strofe di   “Anna e Marco”, di “Piazza Grande”, ballando sul ritornello di “Cuccurucù” e sperando in un inversione di tendenza  sulle constatazioni di “Povera Patria”, di grande attualità, visto il panorama politico di oggi.

Non si è trattato dell’esecuzione banale di “cover”, bensì di un originale lavoro di “contaminazione” di generi, in cui il pop d’autore, il jazz e il sinfonico si sono fusi ridando vita ai brani e rendendo un degno omaggio ai due signori della musica italiana, legati da un’amicizia indissolubile e da talenti destinati a rifocillare le anime anche delle prossime generazioni.

Le mani del maestro Costa torneranno a dirigere il Coro il prossimo 31 luglio, sempre al Teatro greco di Siracusa, quando è previsto un grande Concerto Lirico dedicato alla sublime interprete di Giacomo Puccini e Giuseppe Verdi di tutti i tempi, la soprana Renata Tebaldi, in occasione del centenario della sua nascita. Sul palco si attendono grandi voci del panorama lirico internazionale, ma anche promesse locali.

Mascia Quadarella

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Giornalista