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Ricordo strage Capaci, scuole siracusane “in marcia” per la legalità

Siracusa- Siracusa ricorda le vittime della strage di Capaci e lo fa, anche, con una manifestazione, che è in corso di svolgimento per le vie tra Scala Greca e la Pizzuta, dal titolo : “La legalità va per…corsa – Più veloci delle mafie”, per promuovere i valori della legalità nello sport, quale strumento educativo per la convivenza civile.

L’iniziativa, organizzata dal XIII Istituto Comprensivo “Archimede” di Siracusa, vede coinvolti anche altri istituti, quali: XI I.C. Archia, X I.C. Giaracà, I.I.S. Liceo Gargallo, I.I.S. Liceo Scientifico Einaudi, I.I.S.S. Gagini e I.I.S.S. Insolera.

Luogo di partenza è stata la sede del plesso centrale della scuola promotrice, in via Caduti di Nassiriya.

Il corteo sta percorrendo via Caduti di Nassiriya- viale Scala Greca -Largo Giovanni Palatucci- via Piazza Armerina- Largo Piscitello – via Ada Meli – via Antonino Lo Surdo sino alla Chiesa parrocchiale Sant’Antonio da Padova, dove ciascun istituto si cimenterà in una performance in memoria delle vittime delle mafie.

L’evento costituisce la conclusione di un percorso formativo portato avanti, nel corso di tutto l’anno scolastico, dal XIII I.C. “Archimede” di Siracusa, nell’ambito del quale gli studenti hanno avuto modo di incontrare esperti sul fenomeno del doping, visitare i luoghi simbolo della lotta alle mafie, quali la casa di padre Pino Puglisi e la sua Chiesa, nel quartiere Brancaccio a Palermo, e Casa Memoria “Felicia e Peppino Impastato” a Cinisi.

Grazie al progetto, finanziato dall’Assessorato dell’Istruzione e della Formazione Professionale della Regione Siciliana, gli allievi hanno avuto modo di svolgere un weekend presso la fattoria didattica della legalità, bene confiscato sui terreni del boss Nardo a Lentini.

Alla manifestazione stanno partecipando le famiglie degli alunni, i rappresentanti delle Istituzioni e del mondo dell’associazionismo.

“Il 23 maggio diventa, quindi- scrive la dirigente scolastica Giusy Aprile, nella nota stampa- un momento di riflessione e di incontro, di relazioni vive e di testimonianze attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, persone che hanno subito una grande lacerazione che noi tutti possiamo contribuire a ricucire”.

“L’insegnamento della legalità – conclude- costituisce una delle frontiere educative più importanti e ha l’obiettivo principale di creare un circolo virtuoso fra i giovani cittadini e le istituzioni per incentivare l’assunzione di responsabilità del singolo verso la collettività, favorendo il contrasto alla criminalità organizzata”.

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Giornalista