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Avo Sicilia, la lettera di ringraziamento per i medici e gli infermieri in prima linea

Siracusa- La gratitudine, si dice spesso, non è mai abbastanza. E probabilmente non basterebbero, oggi, le parole di tutti i dizionari del mondo per esprimere quella che tutta l’Italia nutre nei confronti di medici e del personale sanitario impegnato, in prima linea, da oltre due settimane a contrastare gli effetti devastanti del Covid-19. Le parole, però, vanno pronunciate, perché fungano da incoraggiamento a chi oggi è in trincea, sul posto di lavoro, a tutelare la vita di chi è rimasto contagiato da questo virus subdolo e aggressivo, che ha trasformato interi paesi in cimiteri.

Lo sa bene l’Avo, l’associazione volontari ospedalieri, che della solidarietà in corsia ha fatto la sua missione, la cui presidente siciliana, Cetty Moscatt, ha voluto imprimere nero su bianco, in una lettera aperta, il ringraziamento di tutti i volontari, che oggi per senso di responsabilità rimangono a casa.

” Sono certa di interpretare il sentire di tutti i volontari AVO in Sicilia, rivolgendo il pensiero ed il cuore a tutti i medici, gli infermieri ed il personale presente negli ospedali ed in tutte le strutture di cura, che in questi giorni difficili e sconosciuti, stanno dando grande prova di professionalità abnegazione, dedizione ed amore per il proprio lavoro e per tutti i pazienti. Loro sono in trincea, con mezzi non sempre adeguati, senza contare le ore di servizio, ma determinati a combattere. Noi volontari, per senso di responsabilità e correttezza, non siamo con voi fisicamente, ma lo siamo sempre virtualmente, e ci manca non poter dare il nostro contributo. Facciamo la nostra parte, in attesa di poter riprendere il nostro servizio, con ancora più voglia di contribuire e di collaborare, in tutti i modi possibili al benessere dei pazienti. Sicuramente tutto questo genererà una maggiore consapevolezza in ognuno di noi e rafforzerà l’idea che la solidarietà e la vicinanza all’altro sono l’unica via possibile. Diciamo GRAZIE a tutti i medici, gli infermieri e alle loro famiglie che li hanno quasi ceduti in prestito, e temono anche per la loro salute. Diciamo GRAZIE, e quando tutto sarà finito, non dimenticheremo la loro generosità, e continueremo a guardarli con gratitudine ed ammirazione, il rispetto verso tutti loro sarà ancora maggiore perché la parte difficile adesso è toccata a loro”.

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Giornalista