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“Non lasciamo nessuno indietro”, padre Lo Bello e i volontari instancabili nel distribuire alimenti e conforto

Siracusa- La Chiesa di San Paolo, in Ortigia, in queste lunghe settimane di “normalità sospesa” dall’emergenza Coronavirus, sta fungendo da vero e proprio “quartier generale della solidarietà”. Funzione che, in realtà, svolgeva già, molto prima della quarantena collettiva, ma di cui oggi forse si apprezzano più i risultati, visto che i problemi economici, purtroppo, si stanno estendendo ad una platea sempre più ampia di cittadini. E chi non può mettere le mani in tasca, quelle mani le sta usando per essere utile a chi sta peggio.

Il timore del contagio, quindi, non ha fermato la voglia di fare del bene agli altri, anzi ai volontari di sempre se ne aggiungono, di giorno in giorno, altri, dando vita ad una iper-attiva rete di sostegno, che non sta lasciando da sole le tante persone bisognose, che stanno imparando a chiedere.

Il giovane padre Rosario Andrea Lo Bello, con il suo entusiasmo e il buon esempio, è riuscito a mettere insieme, quasi inconsapevolmente, una vera “filiera del mutuo-aiuto” , alla quale stanno offrendo il proprio contributo studenti, professionisti, imprenditori e politici siracusani.

Se prima la parrocchia, grazie a tutte le risorse umane di buona volontà che vi ruotano attorno, distribuiva circa una trentina di pasti caldi sl giorno, tra gli anziani, gli infermi e i senza fissa dimora del centro storico siracusano, oggi, con l’apporto di Caritas, del gruppo di cittadini promosso da Ivan Scimonelli, dei volontari del Cisom, con a capo Fabio Campisi, riesce a raggiungere una platea più ampia di famiglie, le cui condizioni economiche sono state aggravate dal lockdown.

Attività che stanno contribuendo a ricostituire la fiducia che la gente nutre in generale verso la Chiesa, che torna così al suo ruolo di servizio a favore della comunità e degli ultimi e gli afflitti in particolare.

Padre Lo Bello ha voluto rivolgere un sentito ringraziamento a tutti i cittadini che stanno contribuendo alle collette alimentari, alle raccolte fondi, agli imprenditori che stanno mettendosi a disposizione, così come ai volontari, ma anche agli uomini delle forze dell’Ordine.

“Ritengo cruciale – dice padre Lo Bello- in questo periodo di crisi, rammentare che la carità cristiana non conosce discriminazioni di razza, religione e pensiero politico. Quindi, ribadisco che chiunque abbia necessità è possibile contattare il centralino telefonico istituito appositamente per l’iniziativa in modo da ricevere al più presto un riscontro, nessuno verrà lasciato indietro”.

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Giornalista