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La geografia criminale della provincia di Siracusa tracciata dalla Dia, nella relazione sul 1° semestre del 2019

Siracusa- E’ stata pubblicata la “Relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e i risultati conseguiti dalla D.I.A.” nel primo semestre del 2019. Il testo compendia l’attività svolta e risultati conseguiti dalla D.I.A. nel periodo di riferimento, fornendo una mappatura aggiornata della criminalità organizzata mafiosa sul territorio, degli interessi, delle alleanze e contrapposizioni tra i clan, sulla scorta dell’attività di analisi dei fatti delittuosi accaduti e delle operazioni di polizia giudiziaria condotte nel periodo in esame, con i dovuti approfondimenti relativi al territorio delle province siciliane, nello specifico, in quelle ricadenti nella giurisdizione di questo Centro Operativo (Catania – Messina – Siracusa – Ragusa). Viene, inoltre, elaborato un focus in particolare sulla tematica “Mafia & Rifiuti”.

Nel territorio siracusano si conferma la generale tendenza, tipica della Sicilia centroorientale, alla coesistenza di operatività di diverse organizzazioni mafiose. Nell’area si registra l’attivismo sia dei BOTTARO-ATTANASIO, sia dei SANTA PANAGIA. I primi si rapportano stabilmente al clan etneo dei CAPPELLO, mentre i secondi rappresentano un’articolazione della compagine dei NARDO-APARO-TRIGILA, a sua volta vicina a Cosa nostra catanese, in particolare alla famiglia dei SANTAPAOLA. Nel semestre in esame, tra le attività di contrasto effettuate dalle Forze di polizia, è necessario ricordare gli arresti di un elemento di spicco e di un latitante (Il 15 febbraio 2019 a Siracusa, i Carabinieri hanno tratto in arresto un pregiudicato, elemento di spicco del clan BOTTARO-ATTANASIO, destinatario di due provvedimenti restrittivi per estorsione aggravata ed altro)  del clan BOTTARO ATTANASIO (ll 28 gennaio 2019 a Siracusa, i Carabinieri hanno eseguito l’Ordine di esecuzione per la carcerazione emesso il 19 settembre 2018 dalla Procura Generale di Catania a carico di un pregiudicato che doveva scontare una pena di cinque anni di reclusione, resosi irreperibile sin dalla data di emissione del provvedimento). Degno di menzione è anche il sequestro di beni riconducibili ad un imprenditore siracusano che, nel tempo, aveva intessuto rapporti con esponenti dei BOTTARO-ATTANASIO ed era risultato contiguo ai SANTAPAOLA-ERCOLANO. Il patrimonio sequestrato  ha un valore complessivo di circa 40 milioni di euro. (Il 3 maggio 2019 a Siracusa e provincia, la Guardia di finanza ha eseguito il Decr. Seq. n. 179/2018 RSS e n. 7/2019 Reg. Seq. emesso dalla Sez- Misure di prevenzione del Tribunale di Catania il 29 aprile 2019). Il territorio provinciale di Siracusa appare suddiviso in zone di influenza delle diverse consorterie secondo ripartizioni consolidate. 

La zona nord, in particolare i comuni di Lentini, Carlentini, Francofonte ed Augusta, vede la presenza della famiglia NARDO, il cui boss è attualmente detenuto e che è stata raggiunta, nel semestre in esame, da un sequestro di beni a carico di un affiliato (Sequestro effettuato il 21 febbraio 2019 da parte del Centro Operativo DIA di Catania, più avanti meglio descritto).  La zona sud, riferita agli abitati di Noto, Avola, Pachino, Rosolino ed altri, è da tempo sotto il controllo dei TRIGILA, il cui attuale reggente è stato colpito da un’indagine che ne ha rivelato la forte caratura criminale “che gli permetteva di atteggiarsi ad assoluto boss del territorio, quantomeno con riferimento alla città di Noto”( Estratto dall’Ordinanza relativa all’operazione “Vecchia maniera” del febbraio 2019, più avanti meglio descritta).  Il potere intimidatorio dei TRIGILA è emerso anche da un’altra operazione (si tratta dell’operazione “Eclipse” del gennaio 2019, più avanti meglio descritta), che ha evidenziato i rapporti di collaborazione con il gruppo dei CRAPULA e nel corso della quale sono state rinvenute armi.  La zona pedemontana della provincia, ove ricadono i comuni di Floridia, Solarino e Sortino, risente invece dell’influenza criminale degli APARO.

Nel territorio di Cassibile, frazione posta a sud della città di Siracusa, opera il sodalizio dei LINGUANTI, articolazione dei TRIGILA, mentre il territorio del comune di Pachino (SR) vede l’egemonia del clan GIULIANO, del quale sono stati accertati radicati legami con i CAPPELLO di Catania, anche in seguito ad un’indagine eseguita nel luglio 2018 ( Si tratta dell’operazione “Araba fenice” eseguita a Siracusa, Ragusa e Catania nei confronti di 19 indagati, fra i quali elementi di spicco della consorteria GIULIANO). Nel corso della medesima operazione era stato anche sottoposto a vincolo reale preventivo il patrimonio di una società di commercio all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli, con sede a Pachino, facente sempre capo alla citata compagine criminale. L’indagine aveva rivelato il condizionamento delle attività economiche del territorio da parte del sodalizio, con intimidazioni nei confronti di produttori e commercianti locali.  Da segnalare nel semestre in esame, l’omicidio di un esponente del gruppo dei “Marcuotti”, ritenuto organico ai GIULIANO ( Il 27 marzo 2019 è deceduto presso l’ospedale di Avola (SR)  un esponente del clan GIULIANO, colpito il 16 marzo precedente da colpi di arma da fuoco esplosi nei pressi della sua abitazione).

Si conferma, anche per la provincia di Siracusa, il forte interesse della criminalità organizzata per il traffico di stupefacenti e per le attività estorsive. Per quanto attiene al traffico di stupefacenti si segnala l’operazione “Stop and go” ( OCCC n. 57771/2016 RGNR e n. 555/2018 RG GIP emessa dal Tribunale di Catania il 6 maggio 2019, meglio descritta nel paragrafo dedicato alla provincia di Catania).  Quest’ultima ha colpito un’organizzazione attiva in tutta la fascia orientale dell’Isola, dedita al traffico internazionale di stupefacenti importati dal sud America. La rilevante dimensione del traffico ha trovato poi conferma nelle attività di sequestro, soprattutto di hashish e marijuana, eseguite nel semestre di riferimento (Il 30 gennaio 2019 a Floridia (SR) la Polizia di Stato ha tratto in arresto in flagranza di reato un soggetto trovato in possesso di oltre 1 kg. di hashish. Il 30 maggio 2019 ad Augusta (SR) la Polizia di Stato ha arrestato un soggetto catanese ritenuto responsabile, in concorso con un cittadino albanese, di detenzione illegale di stupefacente. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati oltre 96 kg. di marijuana) . È in merito opportuno ricordare l’arresto effettuato, ad Augusta, di un soggetto latitante dal 2016 e trasferitosi in Svizzera, dove la sua permanenza era verosimilmente finalizzata anche alla gestione del traffico di droghe in collaborazione con consorterie estere (Il 7 marzo 2019, ad Augusta (SR), la Polizia di Stato ha localizzato e tratto in arresto un pregiudicato, destinatario di Ordine di carcerazione SIEP 69/2016 emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Catania per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Il soggetto è figlio di un collaboratore di giustizia attualmente detenuto).  Un’altra operazione, denominata “Vecchia maniera”, ha rivelato il coinvolgimento di esponenti della famiglia TRIGILA nel traffico degli stupefacenti e nelle estorsioni. ( L’8 febbraio 2019 a Siracusa e provincia, Milano, Novara e Messina, la Polizia di Stato, nell’ambito dell’operazione “Vecchia maniera”  ha eseguito l’OCC n. 4025/2016 RGNR e n. 8790/2017 RG GIP emessa dal Tribunale di Catania il 4 febbraio 2019, nei confronti di 10 soggetti ritenuti responsabili di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione aggravata dal metodo mafioso, detenzione illegale di armi aggravata dalla finalità di agevolare il sodalizio dei TRIGILA). Gli esiti dell’indagine, conclusa nel mese di febbraio, hanno consentito di individuare connessioni con un gruppo di marocchini attivi a Milano che si occupava “…di organizzare l’approvvigionamento e il trasporto della droga dal Marocco all’Italia e di prendere contatti con gli acquirenti italiani…”. L’indagine ha anche svelato episodi di estorsione ai danni di una ditta impegnata nella realizzazione di uno svincolo sull’autostrada Siracusa-Gela e ai danni di un imprenditore agricolo.  Il sodalizio dei TRIGILA è stato interessato da un’ulteriore indagine, avviata a seguito di aggressioni con armi all’interno di un cantiere edile, che ha rivelato episodi di intimidazione a scopo estorsivo, commessi nei confronti di una ditta aggiudicataria di un appalto per la raccolta differenziata dei rifiuti in un Comune siracusano. Gli indagati, infatti, avevano danneggiato alcuni automezzi dell’impresa aggiudicataria ed imposto l’assunzione di personale vicino al sodalizio. (Il 18 gennaio 2019 nelle province di Siracusa, Catania e Milano, i Carabinieri nell’ambito dell’operazione “Eclipse” hanno eseguito l’OCCC n. 3206/2017 RGNR e n. 5132/2017 RG GIP emessa dal Tribunale di Catania l’8 gennaio 2019 nei confronti di 10 persone ritenute, a vario titolo, responsabili di danneggiamento seguito da incendio, tentata estorsione aggravata in concorso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravati dall’agevolazione dell’associazione mafiosa della famiglia TRIGILA di Noto (SR) e dei CRAPULA di Avola (SR). Nel corso dell’operazione sono state sequestrate sostanze stupefacenti ed armi detenute illegalmente).

 Per quanto riguarda la disponibilità di armi da parte delle organizzazioni criminali si segnala che, nel corso dell’arresto di un elemento di spicco del clan BOTTARO-ATTANASIO, è stata rinvenuta una pistola a salve modificata e resa offensiva completa di munizionamento (Arresto effettuato il 28 gennaio 2019 a Siracusa, dai Carabinieri in esecuzione di un Ordine di carcerazione emesso il 19 settembre 2018 dall’UEP della Procura Generale di Catania, in seguito a condanna del soggetto per estorsione aggravata dall’aver agevolato il clan mafioso di appartenenza). Da citare anche il rintraccio di un soggetto che aveva modificato artigianalmente un ombrello, sostituendo all’asta una canna da fucile (Il 10 maggio 2019 a Cassibile (SR) la Polizia di Stato ha tratto in arresto un soggetto ritenuto responsabile di porto illegale di arma clandestina e detenzione illegale di munizionamento. Nel corso dell’attività sono state anche trovate attrezzature per la realizzazione e l’assemblaggio di armi. Precedentemente, il 6 gennaio 2019 ad Augusta la Polizia di Stato, nel corso di una perquisizione domiciliare aveva rinvenuto due pistole cal. 22 e 47 munizioni del medesimo calibro ed una penna da fuoco). Appare, poi, sempre vivo l’interesse all’indebita acquisizione di fondi erogati per lo sviluppo, così come ad orientare la gestione della Pubblica Amministrazione a vantaggio di interessi privati. Tali condotte, tuttavia, non sono sempre ascrivibili a contesti mafiosi. Forme di ingerenza della criminalità organizzata, tali da compromettere il buon andamento e l’imparzialità dell’attività, sono però emerse nel corso delle verifiche eseguite, su disposizione del Prefetto, presso gli uffici dell’Amministrazione comunale di Pachino (SR), poi sciolta nel febbraio 2019 (Il DPR 15 febbraio 2019 dispone che la gestione del Comune di Pachino sia affidata per la durata di 18 mesi ad una Commissione straordinaria composta da dirigenti prefettizi).  Si è rilevata, in particolare, “…l’attività di condizionamento esercitata…dal locale capocosca nei confronti dell’ente locale per favorire l’assunzione di alcuni parenti dell’esponente malavitoso, nonché per agevolare il pagamento di fatture fiscali e per ottenere indebiti contributi comunali in favore di una società riconducibile ad ambienti criminali”. Anche nelle procedure di assegnazione dei cosiddetti “buoni lavoro” è stata riscontrata un’ampia divergenza tra i nominativi presenti nell’elenco consegnato alla Commissione di accesso e quelli ricompresi nelle liste allegate ai provvedimenti che avevano disposto le erogazioni. 

Si aggiunga che, nel mese di maggio 2019, il competente Prefetto ha disposto l’accesso anche per l’Amministrazione comunale di Avola (SR).

Per quanto riguarda le misure patrimoniali eseguite dalla DIA nel semestre in esame, si evidenzia un sequestro di beni a carico di un soggetto contiguo alla famiglia NARDOe un analogo provvedimento nei confronti di un sodale del clan BOTTARO-ATTANASIO ( Il 21 febbraio 2019, ad Augusta (SR), la DIA di Catania ha eseguito il Dec. Seq. n. 59/19 R. Seq. e n. 132/18 RSS emesso dal Tribunale di Catania-Sez. Misure di Prevenzione l’11 febbraio 2019, per un valore totale di beni pari a circa 300.000 euro. 373 Il 22 maggio 2019, a Siracusa, la DIA di Catania ha eseguito il Dec. Seq. n. 8/19 R.Seq. e n. 211/18 RSS emesso il 14 maggio 2019 dal Tribunale di Catania-Sez Mis di Prevenzione, per un valore di beni di circa 500.000 euro).  

Nel semestre in esame, per la provincia di Siracusa, sono state emesse dal Prefetto sette Informazioni antimafia interdittive riguardanti esercizi di ristorazione situati nella provincia di Siracusa ed un allevamento zootecnico.

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