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A Siracusa le donne medico focalizzano la formazione sul burnout

Siracusa- “Burnout: il fuoco che spegne. Aspetti clinici e differenze di genere”. E’ stato questo l’argomento del convegno formativo organizzato, sabato scorso, presso la sede dell’Ordine dei Medici di Siracusa, dalla sezione aretusea dell’Associazione italiana donne medico”, presieduta a livello territoriale da Rosalia Maria Sorce, responsabile scientifica dell’incontro, insieme a Valeria Drago.

In una società sempre più performante, che richiede, specie a chi per professione si relaziona o si prende cura dell’altro, ritmi estenuanti, prestazioni multitasking, aggiornamento perpetuo, la condizione di esaurimento psicofisico, che sfocia nella sindrome ben definita già nel 1975 dallo psichiatra americano Maslach, è sempre più diffusa tra gli operatori sanitari, pertanto le Donne Medico sono tornate sull’argomento, approfondendone gli aspetti, con approccio multidisciplinare e proponendo qualche soluzione.

“In ambito sanitario- spiega Antonella Vezzani, presidente nazionale dell’Associazione italiana donne medico-purtroppo il burnout è molto frequente e il Covid ha illuminato veramente su questo aspetto. Si rende sempre più necessario prevenire il burnout, sia aumentando la consapevolezza tra gli operatori sanitari di questo rischio, sia incrementando gli strumenti per correggere quei comportamenti che possono favorire l’insorgere di questa sindrome. E direi che anche tra i pazienti è molto importante lavorare sul burnout, perché le aspettative che si nutrono oggi nei confronti degli operatori sanitari sono sempre più elevate e questo contribuisce anche a rendere più fragili gli stessi professionisti. Dunque, per prevenire il burnout bisogna lavorare su più fronti”.

“Il burnout è un argomento di grande interesse tra gli operatori sanitari, impegnati nelle relazioni di aiuto- spiega Rosalia Maria Sorce, presidente della sezione siracusana dell’AIDM-. L’aumento dei carichi di lavoro, associato alla carenza di personale, la richiesta di adeguarsi a nuovi protocolli in continua evoluzione, la palese aggressività dei pazienti nei nostri confronti, perché è venuto sempre meno il rispetto della gente per i professionisti del comparto sanitario, possono portare ad una situazione di stress cronico che va ad ad alterare l’equilibrio psicologico e quindi anche fisico dell’operatore”.

“Per questo motivo- continua la dottoressa Sorce- abbiamo voluto organizzare questo incontro e porre l’attenzione su questo argomento. Vogliamo analizzare il fenomeno a 360°, come da spirito dell’AIDM. Per analizzare insieme le cause, i contesti e proporre soluzioni per prevenire questo grave disagio” sono, infatti, stati programmati gli interventi, in qualità di relatori/formatori, di diversi specialisti, dallo psicologo al neurologo, dallo psichiatra al fisiatra”.

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Giornalista