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Comitato Scuole Sicure: “Danni in un comprensivo: rischi, disagi e troppo silenzio”

Siracusa – “Abbiamo atteso prima di intervenire, per avere una panoramica del caso più dettagliata, finora a noi non pervenuta e per mettere a disposizione le nostre professionalità, a titolo di volontariato. A poche ore dall’accaduto abbiamo provato ad avere informazioni certe, facendo una serie di telefonate andate a vuoto, sia verso la dirigenza scolastica sia verso l’ufficio preposto all’edilizia scolastica presso il Comune di Siracusa.  Due giorni fa, pertanto, abbiamo deciso di scrivere formalmente alle istituzioni competenti, compresa quella scolastica, per avere notizie più dettagliate in merito al danno strutturale riportato dalla sede di via Torino del 14°Istituto comprensivo “Karol Wojtyla”, che pare stia costringendo centinaia di alunni ai doppi turni, nonché alla sospensione del servizio mensa (come appreso da un organo di stampa). A parlare è il presidente del Comitato Scuole Sicure, Angelo Troia.

Al di là della campagna elettorale in corso – spiega Troia – le scuole che accolgono i nostri figli non devono rimanere oggetto di buoni propositi nei programmi e durante i comizi di tutti gli schieramenti, ma la prevenzione deve essere tradotta in fatti immediati e certi, per eludere l’irrimediabile”.

Da anni – continua il presidente del Comitato Scuole Sicure – ci dimeniamo tra richieste di accesso agli atti, analisi dei documenti fornitici e proposte, al fine di verificare l’idoneità e la sicurezza degli edifici nei quali i nostri ragazzi e il personale della scuola passano molte ore della giornata. Il quadro che, purtroppo, emerge dal nostro lavoro è a dir poco desolante, soprattutto sul piano delle vulnerabilità, che approfondiremo nelle sedi opportune, avendo già vagliato tutte quelle commissionate dall’Amministrazione Comunale, la gran parte delle quali sarà oggetto di nostra esplicita richiesta di rivalutazione”.

Ci sforziamo di comprendere – dice Troia – il possibile imbarazzo dell’attuale Amministrazione specie in questo particolare frangente storico, nel vivo di una delicata campagna elettorale, ma il “silenzio tombale” sceso su questa vicenda, che sta penalizzando diverse famiglie, ci fa inorridire! Pare – secondo le segnalazioni di alcuni genitori pervenute al nostro Comitato – che l’evento, relativo al presunto cedimento di una parte strutturale, si sia verificato per fortuna durante le ore notturne. Ma non possiamo affidarci sempre alla buona sorte. Ribadiamo da anni, ormai, che non si può giocare alla “roulette russa” con la pelle delle persone, specie quando si tratta di bambini e ragazzi, e sfiorare le tragedie, che potremmo definire come sempre annunciate”.

Con questo comunicato, che non vuole essere di sterile biasimo – conclude Troia – vogliamo invitare l’Amministrazione Comunale attuale e quelle che verranno – a non sottovalutare più la sicurezza in ambito scolastico e a intervenire immediatamente”.

Vale la pena ricordare – sottolinea ancora il presidente del Comitato Scuole Sicure- che diverse scuole non sono state ancora oggetto di vulnerabilità sismica da parte dell’attuale Amministrazione e pertanto se ne sconosce l’indice di rischio sismico. Per giunta, il Governo, il 29 dicembre 2017, ha firmato un Decreto Interministeriale concernente l’attuazione dell’Art.01, comma 160 della Legge n.107/2015. Tale decreto obbliga gli Enti Pubblici a conoscere l’indice di sicurezza sismica degli edifici scolastici, al fine di richiedere ed ottenere finanziamenti statali per l’esecuzione di qualsiasi intervento sugli edifici: dal miglioramento energetico al miglioramento sismico. Questo decreto interministeriale vale anche per i finanziamenti derivanti dal PO-FERS 2014-2020. Cosa ha fatto in tal senso l’Amministrazione Comunale? Ha forse finanziato scuole prive di vulnerabilità sismica? Chiediamo in merito chiarezza. Ci auguriamo, inoltre, che tutti i candidati chiariscano le loro posizioni sull’edilizia scolastica e che vadano oltre a quelle poche cose richieste con il PNRR, assolutamente insufficienti. Abbiamo alunni ancora nei garage e sottoscala di palazzi”.       

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