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Teatro Greco e spettacoli Inda, Cafeo sintetizza l’audizione all’Ars sul “prezzo da pagare” per l’uso del sito

Siracusa- “Nella giornata di martedì 4 febbraio si è svolta nella V Commissione Ars, presieduta dal deputato Luca Sammartino, l’audizione dell’assessore regionale per il Turismo, lo Sport e lo Spettacolo Manlio Messina in merito alla stagione teatrale organizzata dalla Fondazione Inda, alla presenza di  Sergio Alessandro, dirigente generale del Dipartimento regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana, di  Lucia Di Fatta, dirigente generale del Dipartimento regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, di  Donatella Aprile, soprintendente per i Beni culturali e ambientali di Siracusa, di Calogero Rizzuto, direttore del Parco archeologico di Siracusa, Eloro e Villa del Tellaro, del sindaco di Siracusa nonché presidente della Fondazione Istituto Nazionale del Dramma Antico (INDA) Francesco Italia, del Sovrintendente dell’Inda Antonio Calbi e della consigliera delegata Marina Valensise”.

 
A darne notizie è stato, ieri, il deputato regionale Giovanni Cafeo, segretario della III Commissione ARS Attività Produttive e promotore dell’audizione.


“Al centro del confronto- spiega Cafeo – la vicenda legata al rinnovo della convenzione che ogni anno permette l’utilizzo del Teatro Greco di Siracusa per la stagione delle Rappresentazioni Classiche organizzata dall’Inda, di fatto il principale evento culturale siracusano e tra i più importanti della Sicilia e d’Italia. Un vero e proprio volano per l’economia che produce ricadute sul territorio, secondo i dati aggiornati di Noi Albergatori Siracusa, pari a circa 36 milioni di euro, con oltre 500 tra artisti e maestranze coinvolte, più del teatro Bellini di Catania”.


“La ridiscussione dei termini della convenzione – prosegue Cafeo – parte come noto il giorno dopo l’istituzione del Parco archeologico di Siracusa, Eloro e Villa del Tellaro, quando a fronte del precedente accordo che prevedeva il versamento da parte della fondazione Inda di 50 mila euro e di 0,50 centesimi per ogni biglietto venduto, la nuova bozza preparata dal direttore del parco Calogero Rizzuto, per il quale nutro massima stima e fiducia nella risoluzione dell’intera vicenda, ha previsto un aumento significativo della cifra da corrispondere, portando la quota “una tantum” a 150 mila euro, più un importante incremento della percentuale sullo sbigliettamento che, lo ricordiamo, unico caso in Italia riesce a coprire nel caso delle Rappresentazioni Classiche il 75% delle spese”.


“Tuttavia, le posizione delle “parti”, per così dire, non sono in teoria così distanti – continua Cafeo – quanto meno in linea di principio, perché sia la Fondazione Inda sia la governance del Parco Archeologico riconoscono l’importanza strategica del ciclo di spettacoli classici nonché la necessità di tutelare e salvaguardare il prezioso teatro antico siracusano; a mancare oggi sembra più che altro la figura importante dell’assessore ai Beni Culturali, incarnata fino a poco tempo fa dal mai troppo compianto Sebastiano Tusa, in grado di racchiudere nella sua persona le competenze tecniche e l’acume politico indispensabili per evitare di arrivare ad un paradossale scontro tra due istituzioni fondamentali per il nostro territorio, ossia il Parco Archeologico e la Fondazione Inda”.

“Oggi il presidente Musumeci – afferma Cafeo- titolare ad interim della delega che fu di Tusa, quasi non sembra volersi interessare all’argomento, dando l’impressione di voler snobbare una delle manifestazioni culturali siciliane più viste al mondo. Un atteggiamento evidentemente inaccettabile per il quale chiediamo immediatamente un riscontro al Presidente, considerato anche che in un contesto nel quale nel 2019 i visitatori in Sicilia non sono aumentati, uno dei pochi segni positivi è proprio arrivato dal Parco Archeologico di Siracusa e dalle Rappresentazioni Classiche”.

 “Alla luce di quanto fin qui esposto – illustra ancora Cafeo – appaiono evidenti alcuni punti fondamentali:

  • Inda e Parco Archeologico di Siracusa non possono considerarsi avulsi l’uno dall’altro ma, al contrario, devono ragionare ed immaginare una visione futura di stretta e proficua collaborazione;
  • Verso il direttore del Parco Calogero Rizzuto c’è piena fiducia, visto che l’obiettivo della convocazione in commissione non è certamente sollevare accuse ma al contrario provare a risolvere problemi che altrimenti danneggerebbero l’intero territorio;
  • La stessa fiducia è riposta nel lavoro dei vertici dell’Inda che, essendo una fondazione a partecipazione pubblica senza fini di lucro si ritroverebbe, in caso di mancato accordo, ad essere l’unico ente italiano a pagare per espletare le funzioni statutarie, legate alla promozione sociale, artistica, culturale e formativa;
  • Il mancato interesse dell’assessore ai Beni Culturali ad interim, il presidente Musumeci, rischia di danneggiare seriamente l’attività dell’Inda che dal 1994 ad oggi, lo ricordiamo, ha già visto ridursi di oltre un terzo i contributi regionali, passati da 1,5 milioni di euro a 500 mila euro.



“Al termine dell’audizione – conclude Cafeo – è stato raggiunto l’obiettivo di fissare finalmente una riunione a tre con il direttore del Parco Archeologico Calogero Rizzuto, i vertici dell’Inda e il Presidente Musumeci, per provare a mettere fine ad una vicenda che rischia di danneggiare tutti, in primis proprio la città di Siracusa e i suoi operatori economici”.

foto credit: Centaro

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