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“Vinceremo anche questa impresa”, Partite Iva il 10 marzo sciopero nazionale

Siracusa- Partite Iva italiane sul piede di guerra. Esasperati dalle altalene decisionali, dalle titubanze, dagli stentati e inadeguati interventi a sostegno, dei governi, nazionale e regionali, i titolari italiani delle partite iva torneranno a fare sentire le loro ragioni il prossimo 10 marzo a Roma, quando è previsto lo sciopero nazionale dell’ampia ed eclettica categoria di lavoratori, che rischia di soccombere per gli effetti della fallimentare gestione politico-economica della pandemia.

Proprio il prossimo marzo ricorrerà, infatti, il triste anniversario del primo “lockdown nazionale”, l’ inizio di quello che per molti, troppi, si è trasformato nel declino dei propri sforzi imprenditoriali, nella fine dei propri sogni di autonomia, della vanificazione di sacrifici e investimenti di una vita.

Un anno in cui i “bonus” elargiti nell’attesa di una ripresa hanno soltanto tappezzato di carta velina le voragini finanziarie che hanno inghiottito, mese dopo mese, i piccoli e medi imprenditori, ma anche artigiani e liberi professionisti.

Italiani dalla dignità calpestata, se si pensa al 1° articolo della Costituzione, che hanno deciso di marciare pacificamente su Roma, per farsi ascoltare. Anche la Sicilia avrà una massiccia adesione alla manifestazione, perché l’attesa non è più possibile: i livelli di disagio economico sono già troppo alti.

A comunicare l’iniziativa è l’associazione nazionale “Partite Iva Insieme per Cambiare”, che opera in sinergia con altre associazioni quali “Pin”, “Mio”, “Api”t, “Rete delle P. Iva”.

L’appuntamento è fissato in Piazza de Popolo, nella Capitale, dove convergeranno i latori autonomi ed i loro dipendenti ugualmente lesi nel loro diritto al lavoro!

“Lo sciopero economico politico– riporta il comunicato stampa nazionale, la coordinatrice regionale dell’associazione che tutela e rivendica i diritti degli autonomi, Barbara Cannata- è essenzialmente diretto ad ottenere ed impedire un intervento su materie di immediato interesse dei lavoratori ma è diretto verso gli organi politici il Governo e il Parlamento.

“La manifestazione di dissenso- scrive l’associazione nella nota- vuole rivendicare la tutela del diritto al lavoro, ma soprattutto “intimare” il ripristino e la tutela della pari dignità sociale’ , di cui è garante la nostra Repubblica che ha il doveroso compito di rimuovere tutti gli ostacoli di ordine economico politico che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana… così come sancito dalla Costituzione”.

L’analisi e le deduzioni della situazione attuale e della proiezione della stessa in futuro portano l’associazione a non lesinare critiche al Governo, e non si tratta di un affondo diretto ad un partito o all’altro, ma alle conseguenze delle scelte prese o le altisonanti omissioni.

” E’ indubbio, in considerazione dei dati che emergono dalla crisi- accusano le Partite Iva- che unico responsabile sia proprio il Governo che nell’attuare un disordinato ed inadeguato piano di gestione pandemica, ha conclamato la condanna a morte di questa categoria sociale che, peraltro, rappresenta la maggioranza del tessuto socio economico del Paese! Ci troviamo oggi a dovere affrontare scelte dettate da uno stato di necessità. schiacciati dall’indebitamento e dalla pressione fiscale. Ristori inadeguati e chiusure scriteriate hanno generato un effetto domino e lacerato, pure, la psiche della persona umana e moltissimi suicidi di stato lo testimoniano”.

Le Partite Iva annunciano la linea dura: “Le nostre richieste sono precise e non sono trattabili. Le associazioni sono espressione della volontà di riscatto del Popolo. Porteremo solo le nostre bandiere, nessuno potrà strumentalizzare o cavalcare l’onda delle nostre esigenze. Saranno messi a disposizione, in tutta Italia, i collegamenti per la capitale e agiremo nel rispetto delle regole”.

Grande il senso di responsabilità e civico preventivamente garantito dagli organizzatori dello sciopero.

“Prendiamo sin da subito le distanze dai facinorosi e invitiamo tutte le associazioni apartitiche ad unirsi al nostro impegno”.

I punti della piattaforma rivendicativa

Le chiusure scriteriate hanno distrutto l’economia. Vogliamo equilibrio fra esigenza sanitaria e salvaguardia del diritto al lavoro. Adeguamento degli indennizzi per tutte le attività che hanno avuto cali di fatturato. Gli indennizzi devono essere non inferiori al 75% ed un equo fondo perduto per le Nuove Attività.
2) PIANO DI RILANCIO DELL’ECONOMIA
Occorre un piano straordinario di stimolo alla crescita delle imprese e dell’economia, all’incremento occupazionale, agli investimenti, al recupero della aziende emigrate, per una crescita del potere di acquisto delle persone, del Pil e del gettito fiscale.
3) DRASTICO TAGLIO DEL CARICO FISCALE
Detassazione totale utili reinvestiti Aliquota unica 10% sul reddito d’impresa prelevato dall’imprenditore. Aliquota massima 33% sulle ulteriori somme prelevate dall’imprenditore.
4) CONDONO FISCALE E PREMIALITA’ VIRTUOSI
Il Governo, in un momento in cui nessuno riesce a produrre reddito, deve puntare allo Stralcio debiti fiscali pregressi. Se lo Stato non concede di lavorare non puo’ esigere pagamenti di imposte.
5) LIQUIDITA’ IMMEDIATA ALLE IMPRESE – MORATORIA RAITING BANCARI
Non istigazione all’indebitamento. La grande maggioranza delle PMI in Italia è sottocapitalizzata ed è quindi molto dipendente dal sistema
bancario, visto dall’imprenditore come principale se non addirittura unica fonte di finanziamenti. L’obiettivo è aiutare gli imprenditori a formarsi ed informarsi per gestire finanziariamente al meglio la propria azienda. Le moratorie sino ad oggi protagoniste da un lato hanno influito positivamente sulla liquidità, dall’altro si riverbereranno negativamente sui bilanci 2020 delle aziende. Sarebbe più necessaria una moratoria sui Raiting bancari, che possa accompagnare per tutto il tempo necessario ad un ritorno alla normalità. Nel 2020 a fronte di una crisi imprevedibile, per il SISTEMA
INDUSTRIALE, le riserve di liquidità provate dal rapporto del Centro Studi di Confindustria hanno rappresentato un fondamentale SHOCK-ABSORBER per un’importante fetta. Per le Micro Imprese quando è esplosa la Pandemia, le RISERVE DI LIQUIDITA’ ERANO MOLTO INFERIORI.
6) PIU TUTELA AL LAVORO AUTONOMO
Ammortizzatori Sociali e pari dignità al lavoro dipendente.
Ad Ora L’ammortizzatore sociale per le partite Iva si chiamerà Iscro, come Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (Iscro) e per ora sarà valida solo per gli autonomi della gestione separata dell’Inps, anche se il Governo ha già annunciato la sua intenzione di estenderlo presto anche ai professionisti degli ordini. La misura verrà introdotta nel 2021 in via sperimentale fino al 2023. Prevede un assegno tra 250 e 800 euro al mese per 6 mesi per chi abbia subito perdite del 50% nei tre anni precedenti e dichiarato un reddito non superiore a 8.145 euro e potranno richiederlo le partite Iva aperte da almeno 4 anni…Per NOI NON HA SENSO”

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Informazioni su Mascia Quadarella 5027 Articoli
Giornalista