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“Caro-scuola”, rientro difficile per diverse famiglie siracusane. In loro aiuto le associazioni di solidarietà

Siracusa- “Back to school”, letteralmente “ritorno a scuola”, nei volantini degli ipermercati è questo lo slogan ricorrente  che invita le famiglie a comprare l’occorrente ai loro figli per tornare sui banchi di scuola. Oltre alla fine delle ferie, per chi ne ha goduto, e quindi la costrizione alla “frenesia” dei ritmi quotidiani, questa diventa una parentesi  “drammatica” per quei genitori, dai budget limitati, che devono affrontare spese “pesanti”, che di anno in anno aumentano sensibilmente. Il costo medio del corredo scolastico per il 2018, infatti, secondo le stime  della Federconsumatori, è di circa 526 euro ad alunno, il + 0,8% rispetto al 2017, mentre per i libri il costo medio di aggira intorno ai 456.90 euro (testi +2 dizionari), cifra che lievita al 1°liceo, dove il costo dei libri +4 dizionari è di oltre 651 euro. La corsa al volume di seconda mano è già partita prima di Ferragosto, ma alcune famiglie non possono sostenere nemmeno i costi dimezzati e sperano o nel comodato d’uso dei libri da parte degli istituti, che ricevono ogni anno sempre più richieste senza poterle esaudire tutte, o nelle donazioni. Il ritorno  a scuola, purtroppo, non implica solo l’acquisto del materiale didattico e dei libri, bensì anche il rinnovo dei guardaroba per la stagione autunno-inverno: i bambini crescono in fretta, ma non altrettanto i conto correnti dei genitori che spesso sono in passivo. Per arginare il disagio e la disperazione che scaturiscono dalle condizioni economiche di diversi nuclei le associazioni di solidarietà sociale sono già al lavoro, oltre alla Caritas che ogni anno dispensa centinaia di forniture scolastiche agli indigenti e a chi si trova in difficoltà momentanee.

Il sostegno delle associazioni di solidarietà familiare

Nella zona alta di Siracusa un ottimo lavoro sta svolgendo la “Bacchetta magica”, che ha messo su da diversi anni “l’Armadio di Coccolella”, un servizio di raccolta e distribuzione di indumenti e scarpe, ma anche accessori e corredi da neonato, che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a diverse mamme e papà che non sapevano dove sbattere la testa per portare avanti i loro bambini.

A idearlo questo servizio, che per lo scambio di domanda e offerta usa una pagina social e un gruppo Whatsapp, una pedagogista siracusana, Antonella Quattropani, che per ampliare l’offerta ha lanciato un appello per reclutare volontari che l’aiutino nello smistamento e la catalogazione, per fasce di età, della merce donata. Inoltre, l’associazione per evitare “passività” chiede ai fruitori dei servizi un pegno in volontariato, dando vita a una “Banca del tempo”, in cui ognuno mette a disposizione degli altri le proprie competenze o compagnia, in una logica di mutuo-aiuto produttiva, che contribuisce anche a fare fuoriuscire dalla depressione psicologia quanti si ritrovano, all’improvviso, senza lavoro e prospettive. Gli indumenti in giacenza, poi, se non ritirati dai bisognosi saranno messi all’asta, come ha spiegato la responsabile, in modo da raccogliere denaro per comprare provviste alimentari o per acquistare qualche capo o qualche articolo che serve a qualche bambino o adolescente. In estate la solidarietà dell’associazione, invece, si concretizza nell’ospitalità gratuita in un campus estivo dalla stessa organizzato per animare le giornate di più piccoli. In città, comunque, altre realtà si muovono per aiutare i bisognosi, alla Borgata, ad esempio, è molto attiva l’associazione Astrea, di Rossana La Monica, oltre a tutte le parrocchie di quartiere che ogni giorno sono chiamate a svolgere un compito di supporto sociale.

Mascia Quadarella

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Giornalista