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Mal’aria sequestro preventivo di impianti industriali nel siracusano.Cronaca e reazioni

Siracusa- Il pressing dei cittadini siracusani, che hanno dimostrato coralmente di non essere più disposti a respirare “mal’aria”,  pure attraverso una levata di scudi popolare sui social network, dove sono stati creati appositi gruppi per la segnalazione in tempo reale di miasmi sospetti, nonché  i diversi esposti presentati negli ultimi mesi, anche da parte di autorità cittadine,per verificare il rispetto delle norme che regolano le emissioni di inquinanti,  hanno portato oggi al sequestro preventivo, destinato a finire negli annali della storia del territorio, di  tre impianti industriali del petrolchimico priolese: uno della Esso e due dell’Isab. Il provvedimento è stato disposto dalla Procura della Repubblica di Siracusa, che ha dato un forte segnale di tutela della Salute collettiva ai cittadini, oltre ad imporre agli industriali che operano nel triangolo tra Priolo, Melilli ed Augusta l’adeguamento degli impianti alle norme tecniche vigenti, dal quale dipenderebbe la restituzione degli stessi.  Una decisione che è stata salutata positivamente da tutti:dai sindacati, dalle associazioni ambientaliste e da tutti quei parlamentari che,negli ultimi mesi, avevano preso a cuore la causa, presentando diverse interrogazioni all’Ars.

La replica dell’ Isab 

“In merito agli articoli di stampa riguardanti i provvedimenti disposti dalla Procura della Repubblica di Siracusa in data odierna, la società ISAB S.r.l. precisa che i propri impianti sono e sono sempre stati eserciti nel pieno rispetto della normativa ambientale e delle relative autorizzazioni e prescrizioni alla medesima impartite dalle competenti autorità in materia”.

Le reazioni

Le affermazioni del sindaco di  Siracusa, Giancarlo Garozzo

“Sono contento – afferma il primo cittadino aretuseo, Giancarlo Garozzo – che la magistratura abbia rivolto la sua attenzione su quanto accade nella zona industriale e sui ripetuti casi di molestie olfattive di questi anni. Ma come sindaco di Siracusa, sono ancora più soddisfatto nel notare che le prescrizioni imposte alle aziende per la restituzione degli impianti siano praticamente uguali a quelle che siamo riusciti ad introdurre nel corso delle riunioni in sede Aia, tavolo al quale siamo stati ammessi, su nostra richiesta, solo nel 2015. Una conferma – conclude il sindaco Garozzo – del valore delle nostre proposte in difesa della salute dei cittadini e del loro fondamento scientifico e tecnico”.

La contestazione alle affermazioni del primo cittadino aretuseo dei Verdi, con le dichiarazioni del portavoce Peppe Patti.

“L’azione della Procura – dichiara Giuseppe Patti- mette in evidenza le negligenze nella redazione delle prescrizioni AIA, appena fatte dal Comune, superandole chiedendo azioni più incisive. La Procura sbugiarda il Consorzio Industriale per la Protezione Ambientale (C.I.P.A.) i cui dati sono serviti al Comune per stilare le prescrizioni AIA. I DEM dovrebbero chiedere oltre alle dimissioni del prof. Sciacca da direttore del registro tumori anche il sequestro delle centraline di proprietà del CIPA e l’affidamento all’ARPA (che nella zona  industriale ne ha solo 3”.

La posizione del gruppo parlamentare all’Ars del Movimento 5 stelle

“È arrivato il momento che la Sicilia si doti di una legge innovativa che tassi chi inquina, a favore delle energie rinnovabili”. Così interviene Giancarlo Cancelleri, candidato alla Presidenza della Regione per il Movimento 5 Stelle, a seguito della disposizione di sequestro del Gip di Siracusa, su richiesta della Procura, dello stabilimento Esso e degli stabilimenti Isab Nord e Isab Sud del polo petrolchimico siracusano. “Se il M5S andrà al governo – continua Cancelleri – con la GreenTax finanzierà impianti fotovoltaici sui tetti delle abitazioni dei cittadini. È arrivato il momento di cominciare la quarta rivoluzione industriale della nostra terra, quella del sole, del vento, insomma quella delle rinnovabili, del rispetto dell’ambiente e della salute dei siciliani”. È dura battaglia all’inquinamento, a dichiararla compatti i 5 Stelle all’Ars che propongono di fare dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente), “un’agenzia regionale dedita ogni giorno al servizio della tutela dei cittadini tutti, – dicono i parlamentari – e che renda pubblici tutti i dati. Stop all’autocontrollo delle grandi aziende, i controlli li fa Arpa. E informa tutti”.
“Il Piano della qualità dell’aria, che stabilisce tra le altre cose le condizioni di esercizio degli impianti industriali, è stato completato ormai da cinque mesi e da allora aspetta il via libera del Governo”. A denunciarlo è il deputato Cinquestelle in commissione Ambiente Giampiero Trizzino”. “E’ di tutta evidenza che se Crocetta avesse voluto dare una svolta alle politiche di tutela dell’ambiente, -aggiunge – avrebbe dato priorità assoluta al provvedimento, cosa che invece non è avvenuta. Noi abbiamo già depositato una interrogazione nella quale chiediamo le motivazioni di questo inspiegabile silenzio e, in ogni caso, in un eventuale prossimo governo a 5 Stelle, verrà data piena applicazione al piano della qualità dell’aria. E’ ora che lo sviluppo economico venga interpretato alla luce della tutela dell’ambiente”.

Infine, il deputato M5S siracusano Stefano Zito,afferma:  “Un risultato storico, finalmente abbiamo una Procura attenta a un tema importantissimo che incide molto sulla vita di molti cittadini. Anche noi del M5S abbiamo fatto dei rilevamenti strumentali ed interrogazioni parlamentari sulla qualità dell’aria. Speriamo che l’inchiesta vada avanti perché la gente deve avere risposte e deve poter vedere alla sbarra eventuali colpevoli”.

 

Il compiacimento per il provvedimento del capogruppo di Sicilia Democratica all’Ars, Giambattista Coltraro

“La prevenzione, in questo caso garantita con il sequestro, non è mai troppa , specie quando in ballo c’è la salute della collettività. Sono mesi che ci battiamo, anche attraverso interventi parlamentari, per porre l’attenzione dei governi, nazionale e regionale, e di tutti gli enti territoriali preposti al controllo, contro le sospette emissioni  fuori norma, annunciate spesso nel siracusano dall’aria resa irrespirabile dalle sostanze rilasciate. Questo provvedimento della magistratura è simbolico, epocale, e soprattutto segna la vittoria della lotta della società civile che, anche attraverso un tam tam sui social e nelle sedi giudiziarie, ha rivendicato un ambiente sano dove vivere e fare crescere i propri figli, abbassando i fattori di rischio per le patologie tumorali e respiratorie, molto diffuse a livello provinciale”. Saluta così, con grande compiacimento,  Giambattista Coltraro , capogruppo all’Ars di Sicilia Democratica, l’azione della Procura aretusea, che ha posto sotto sequestro alcuni impianti del petrolchimico di Priolo,  prevedendo la restituzione degli stessi soltanto dopo l’avvenuto adeguamento. “ Questo provvedimento- conclude Coltraro- apre un precedente e funge da deterrente, per quegli industriali che in nome del profitto metterebbero a repentaglio la salubrità dell’ambiente che ospita gli stabilimenti. Di fronte alla salute viene annientato qualsivoglia “ricatto occupazionale”. L’industria deve produrre benessere e non sottrarlo né agli addetti ai lavori, nè alle popolazioni delle aree in cui agisce. Sono ottimista. I livelli di guardia si stanno innalzando e se bisogna applicare un regime sanzionatorio sia benvenuto a tutela dell’incolumità pubblica”.

Le dichiarazioni dei segretari della Cisl

“Il sequestro preventivo dei tre impianti industriali, da parte della magistratura- scrivono il segretario generale della Ust-Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo; il  segretario generale della Ust-Cisl Siracusa-Ragusa,Paolo Sanzaro e il segretario generale della Femca territoriale, Sebastiano Tripoli-conferma la grande attenzione alla tutela dell’ambiente e alla salute dei cittadini e degli stessi lavoratori.Restiamo in attesa di tutte le verifiche tecniche che, siamo certi, saranno veloci.Questo per garantire, insieme all’ambiente e alla salute, il giusto diritto al lavoro di migliaia di persone, tra diretti e indotto.Come sindacato restiamo rispettosamente in attesa degli esiti degli accertamenti, sottolineando, contestualmente, la necessità di tutelare una fetta di economia ancora oggi importante per questa provincia”.
La Femca Cisl nazionale aggiunge: “ Apprendiamo  con preoccupazione dei provvedimenti recentemente disposti dalla Procura di Siracusa nei confronti delle aziende Esso e Isab di Priolo, in forza dei quali gli impianti sono stati sottoposti a sequestro preventivo, pur senza il fermo degli impianti, con l’accusa di emissioni dannose per l’aria. “Consideriamo fondamentale che le aziende ottemperino alle prescrizioni dettate dalle norme vigenti per tutelare la salute dei cittadini e salvaguardare la salubrità dell’ambiente – dichiara la segretaria generale della Femca nazionale Nora Garofalo. “Abbiamo massima fiducia nell’operato della Magistratura, massima fiducia nell’azione degli organi di controllo competenti, ma siamo preoccupati che sul territorio si possa innescare un “gioco tra le parti” che finisca per penalizzare i 1.600 lavoratori dei due impianti di Priolo”.

N.B immagine dal web a scopo illustrativo

 

 

 

 

 

 

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