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Plemmyrion, Gambarro: “Il nostro territorio scambiato per discarica, l’amministrazione sorda alle nostre richieste”

Siracusa – “Il nostro territorio non è in svendita, non deve essere concepito come discarica abusiva dove conferire qualsiasi rifiuto ingombrante o tutti gli scarti edili e di potatura, portati qui anche da altre zone della città. Siamo stanchi di vedere ogni angolo occupato da spazzatura e troppi terreni incolti, lasciati senza recinzioni, stanno diventando contenitori facili di spazzatura e di conseguenza  ricettacoli di insetti e topi, che poi cercano ospitalità nelle nostre case”. Lo sfogo è di Tatiana Gambarro, presidente dell’associazione Plemmyrion, nata a salvaguardia della zona costiera del siracusano.

“Un esempio su tutti- afferma – la discarica che si forma puntualmente in via Mallia, all’angolo con via Corindone. Abbiamo più volte sollecitato a intervenire gli uffici e gli  assessorati comunali competenti,  ma le nostre richieste rimangono lettera morta. Abbiamo accorciato il lavoro agli assessori, tra cui quello all’Ecologia, facendogli pervenire  reportage fotografici e una mappa dettagliata dei siti oggetto di conferimento selvaggio da bonificare. Invochiamo l’intervento del Comune che metta in mora i proprietari dei terreni privati affinché provvedano alla loro recinzione in modo da contrastare il fenomeno. Intanto, l’amministrazione stessa potrebbe procedere con l’installazione delle telecamere di videosorveglianza, per fungere da deterrente e per far pagare multe salate agli incivili trasgressori delle norme di tutela ambientale”.  “ Non nego- annuncia Tatiana Gambarro- che stiamo meditando di organizzare un sit-in di protesta per catalizzare anche sulla nostra zona l’attenzione  di chi ha il dovere di tutelarla e di  assicurare a noi residenti igiene e sicurezza”.

Mascia Quadarella

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